Crimini ambientali: giro d’affari da oltre 280 miliardi "Il mondo ora è in pericolo per causa nostra"

Scarico illegale di sostanze nell’aria, trasporto illecito di rifiuti: i governi provano a reagire

I ’crimini ambientali’ sono riconosciuti come una delle forme più redditizie di attività criminale, tanto che l’Interpol stima il loro valore tra i 110 e i 281 miliardi di dollari all’anno. Sebbene ancora non esista una definizione universale di crimine ambientale, generalmente ci si riferisce a reati che minacciano la nostra vita quotidiana, il nostro pianeta e le generazioni future. Alcuni esempi possono essere: emissione o scarico illegale di sostanze nell’aria, acqua o suolo, commercio illegale di specie selvatiche, commercio illegale di sostanze che riducono lo strato di ozono, trasporto e scarico illegale di rifiuti, pesca illegale di specie protette. In questa lotta per salvare l’ambiente si è impegnata anche la UE che ha comminato fino a 10 anni di reclusione per i crimini ambientali, poichè l’aumento esponenziale di tali attività illecite implica una perdita di risorse per i governi e le comunità. Vi è uno stretto legame tra sviluppo sostenibile e crimini ambientali come nel caso del più grande spazio blu terrestre: l’oceano.

Infatti, la regolamentazione del diritto del mare è poco conosciuta e meno estesa rispetto alle norme che disciplinano la vita sulla terraferma. È proprio questo debole controllo, sia normativo sia pratico, ad aver portato a definire questo enorme spazio blu come ‘the outlaw ocean’ (l’oceano fuorilegge), un luogo in cui crimini ambientali e gravi reati transnazionali proliferano indisturbati. L’Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile mira, al contrario, a mantenere intatte le peculiarità dei nostri oceani e la preservazione della biodiversità marina, incoraggiando gli Stati a porre fine alla pesca intensiva, alla pesca illegale. L’oceano va preservato in quanto è una risorsa. Infatti più di 3 miliardi di persone nel mondo dipendono dalla biodiversità marina degli oceani quale fonte di sostentamento e di proteine. Il clima, la disponibilità d’acqua dolce, la qualità dell’aria e parte della sicurezza alimentare sono regolati dai mari e dagli oceani che, in aggiunta, preservano gli ecosistemi marini e costieri. Gli oceani assorbono inoltre circa il 30% dell’anidride carbonica prodotta annualmente, svolgendo quindi un’azione fondamentale di mitigazione dell’impatto del cambiamento climatico.

Classe 2B

Alessandro Gasparini