STEFANO
Cronaca

Dalle agende di Pavarotti spuntano le ricette "In un libro i piatti preferiti di Luciano"

Nicoletta Mantovani ha raccolto gli appunti di cucina, lo chef Luca Marchini li ha tradotti in istruzioni per la preparazione "Amava il buon cibo e la convivialità. Nel volume le sue invenzioni, dalle pennette menta e limone alla polpetta Anna"

di Stefano

Marchetti

Sull’agenda di aprile 2005 Luciano Pavarotti aveva annotato gli impegni artistici e personali, ma anche... un altro tipo di elenco: due polli grossi, costine di maiale, aglio e cipolla tagliati sottilissimi, otto spicchi di aglio, due cipolle grandi e ‘Worcershire’, che sarebbe poi la sala Worchester... Era la sua ricetta per il Bbq, il pollo alla griglia, una delle succulente pietanze che amava portare in tavola. "Da sempre Luciano ha attribuito un ruolo fondamentale al cibo, proprio come segno di accoglienza e di ospitalità – ricorda la vedova Nicoletta Mantovani – . Offrire qualcosa da mangiare a chiunque veniva a fargli visita, per lui era un modo per dare il benvenuto. E si poteva stare a tavola anche per tre o quattro ore". Pavarotti – lo sappiamo – amava mangiare, e mangiare bene, alla modenese. Ovunque andasse, nel mondo, portava con sé i sapori di casa, con valigie stracolme di Parmigiano, salumi e aceto balsamico, ma sapeva anche ‘catturare’ qualche ricetta che appuntava nei suoi taccuini e provava a riprodurre nella sua cucina. Sfogliando le pagine del nuovo libro "Alla Luciano" (disponibile presso la Casa Museo Pavarotti), in cui si svelano le sue ricette originali e i suoi segreti in cucina, sembra quasi di sentire il profumo del suo amore per la buona tavola e per la convivialità.

Dalle mitiche agende di Luciano, Nicoletta Mantovani e Serena Belladelli della Fondazione Pavarotti hanno tratto tutti gli appunti ‘culinari’ di Pavarotti e li hanno poi affidati alle cure di Luca Marchini, chef stellato de "L’erba del re", che li ha dovuti ‘tradurre’ in ricette riproducibili anche a casa, con porzioni e grammature. Per lui è stata un’impresa emozionante: "Ho provato a ridare vita a queste ricette che hanno avuto vita nella cucina del Maestro, ed è stato un grande onore – confida lo chef –. Ci ho ritrovato i nostri sapori, i tortellini e le tagliatelle al ragù, ma anche il pollo al curry e gamberetti, e altre curiosità. Sono la testimonianza della passione di un uomo che ha visto mondi infiniti e li ha portati con sé, nel luogo in cui viveva. In queste ricette, davvero, ho ritrovato un’anima. Ed è come se Pavarotti ci parli ancora, anche attraverso questi piatti che amava".

Dalle pennette menta e limone (una ricetta che lui stesso aveva inventato) fino alle polpette Anna che erano la sua delizia nella casa di Pesaro, e alla deliziosa crema di zia Bianca, nel libro c’è il Pavarotti goloso della vita, dei piaceri, della gioia di stare insieme e condividere. Non a caso il volume (realizzato con il contributo della Camera di commercio e con il sostegno di Maria Carafoli) è stato presentato proprio ieri alla Casa Museo di Santa Maria Mugnano: ieri il tenorissimo avrebbe compiuto 86 anni. E a Nicoletta tornano in mente le strepitose feste a sorpresa che si rinnovavano a ogni compleanno: una delle ultime fu ispirata al "Ballo in maschera". "Erano sempre momenti molto divertenti. Luciano riuniva gli amici, gli piaceva ritrovarli tutti – aggiunge Nicoletta –. Ricordo ancora la volta che facemmo arrivare un’enorme torta finta e poi la facemmo cadere a terra: Luciano era affranto, vedendo tutto quel ben di Dio sparso sul pavimento. Ma poi tornò a rallegrarsi quando entrò la torta vera". E di sicuro non si è accontentato di una sola fetta...