REDAZIONE MODENA

Dalle carte dell’archivio le note dedicate al Santo

Brani di autori rinascimentali sono stati riscoperti dai Madrigalisti Estensi. Verranno eseguiti per la prima volta in epoca moderna su strumenti originali.

Brani di autori rinascimentali sono stati riscoperti dai Madrigalisti Estensi. Verranno eseguiti per la prima volta in epoca moderna su strumenti originali.

Brani di autori rinascimentali sono stati riscoperti dai Madrigalisti Estensi. Verranno eseguiti per la prima volta in epoca moderna su strumenti originali.

Sarà come un viaggio nel tempo, quello che i Madrigalisti Estensi ci offriranno in Duomo nella serata del 18 gennaio. "Abbiamo lavorato mesi per studiare e interpretare le carte musicali antiche, custodite all’Archivio Capitolare", spiega Michele Gaddi, direttore dell’ensemble specializzato nella musica antica. Il concerto offrirà infatti una straordinaria esecuzione di opere che furono scritte appositamente per la Cattedrale da alcuni dei compositori più importanti del Rinascimento, Josquin Desprez, Adrian Willaert, Jacopo da Fogliano, Eustachio de Monteregali. Musiche riscoperte che verranno eseguite per la prima volta dopo secoli e secoli: "Alcuni autori oggi ci possono apparire sconosciuti, eppure al tempo erano celeberrimi – aggiunge Gaddi –. Per esempio, Jacopo da Fogliano, nato nel 1468, modenese, fu uno dei primi compositori a scrivere musica dedicata espressamente a strumenti a tastiera: a 11 anni divenne organista della nostra cattedrale, e mantenne questo titolo fino alla sua morte, avvenuta a 80 anni d’età". Ad aprire la serata sarà un brano risalente addirittura al IX secolo, uno dei primi esempi di notazione musicale: veniva cantato dalle sentinelle che vegliavano sulle mura di Modena all’epoca dell’invasione degli Ungari, "ed esortava la città di Modena a non essere come Troia, che venne espugnata quando si addormentò", dice Gaddi. Il concerto sarà eseguito a più voci dal ricco ensemble dei Madrigalisti Estensi su strumenti originali o su copie fedeli: arriverà in Duomo anche la ricostruzione di un organo cinquecentesco come quello che non esiste più. L’imponente operazione storico musicale si realizza grazie ad Arcidiocesi, Capitolo Metropolitano, Cappella musicale del Duomo, Archivio storico diocesano, con il sostegno di Fondazione di Modena, Fondazione Banco S. Geminiano e S. Prospero, il patrocinio del Comune e la collaborazione di Gallerie Estensi, Franco Cosimo Panini, associazione Amici dell’organo e UniMoRe. L’ingresso sarà gratuito, ma è richiesta la prenotazione attraverso Eventbrite Fondazione di Modena, email eventisangeminiano@gmail.com o telefono 3313469893. E chi desideri già entrare nell’atmosfera, potrà assistere alle prove del concerto che si terranno dal 14 al 17 gennaio alla Galleria Estense.

s. m.