
La sua, da quanto sta emergendo, era una vera e propria opera di adescamento: inviava loro decine di messaggi, cercava...
La sua, da quanto sta emergendo, era una vera e propria opera di adescamento: inviava loro decine di messaggi, cercava l’accondiscendenza. Poi, a fine estate, vi sarebbero stati veri e propri episodi di molestie sessuali in ambito sportivo. E’ quanto emerge dall’indagine sull’allenatore di pallavolo indagato per violenza sessuale nei confronti di almeno due ragazzine di 13 e 14 anni. Come noto l’uomo, 38 anni, è ora ai domiciliari con braccialetto elettronico. La misura cautelare è stata notificata all’indagato il mese scorso; intanto sono in corso le indagini delegate dalla procura di Bologna (Per competenza). Le famiglie delle ragazzine presunte vittime degli abusi si sono rivolte al fine di essere rappresentate in un eventuale procedimento all’avvocato Henrich Stove. "Ho ricevuto l’incarico dai genitori di due minorenni che vivono in provincia di Modena – spiega l’avvocato Stove –. Sono vicende in cui ci vuole estremo rigore e cautela perchè sono coinvolgono ragazze di giovanissima età". Vista la delicatezza del caso, vige il più stretto riserbo.
Le minori sono state ascoltate in forma protetta e i loro telefonini sono stati acquisiti dagli inquirenti al fine di estrapolare i dati: le conversazioni intrattenute con l’allenatore. Le minori non sarebbero state solo vittime di palpeggiamenti da parte del ‘mister’ ma anche di una lunga serie di messaggi in cui l’uomo avrebbe cercato di carpire la fiducia delle ragazzine. La vicenda ha avuto origine tra l’estate e la fine dell’anno ma a quanto pare ci sarebbero altri episodi; segnalazioni passate su cui ora indagano gli inquirenti. A sporgere denuncia sono state le famiglie delle adolescenti dopo essersi accorte di tutti quei messaggi indirizzati alle figlie. La società in cui l’uomo lavorava lo scorso anno, situata nella nostra provincia, una volta messa al corrente delle conversazioni con le adolescenti da subito aveva allontanato il pallavolista oggi ai domiciliari.
La misura pare sia stata richiesta dalla procura vista la pericolosità in termini di recidiva.
v.r.