VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Depresso per l’incidente Picchiava i genitori Ex macellaio condannato

Uno schianto gli impedisce di lavorare e torna con mamma e papà. In casa però è un inferno, aggressioni e minacce. Ora vive in strada. .

Depresso per l’incidente Picchiava i genitori Ex macellaio condannato

di Valentina Reggiani

Una vita ‘normale’, un lavoro da macellaio, le uscite la sera con gli amici. Poi, all’improvviso, un gravissimo incidente, che gli aveva impedito di riprendere il lavoro. Da quel momento si era visto costretto a tornare a casa dai genitori ma nulla era più stato come prima: il suo temperamento era diventato sempre più violento e in quei ‘momenti d’ira’ gli unici a farne le spese erano proprio i genitori che lo avevano riaccolto in casa. Ieri, con l’accusa di maltrattamenti un 37enne di Ravarino è stato per questo condannato a due anni e cinque mesi di carcere, pena non sospesa. Il pm aveva chiesto tre anni e due mesi.

Cadute invece le accuse di lesioni. Non è chiaro, però, se l’uomo sconterà mai la condanna: al momento risulta irreperibile dopo che, diverso tempo fa, aveva iniziato a vagabondare, vivendo per strada. I maltrattamenti, secondo le accuse, erano andati avanti dal 2017 al 2018. L’imputato avrebbe maltrattato fisicamente e psicologicamente i genitori, creando un clima di intimidazione e costante tensione e provocazione in casa, nonostante i coniugi lo avessero riaccolto per aiutarlo. La difesa, nella persona dell’avvocato Marco Pellegrini, aveva chiesto l’assoluzione, chiedendo che l’uomo fosse sottoposto a perizia psichiatrica. Non è stato però possibile sottoporlo alla consulenza, essendo appunto l’uomo irreperibile. L’imputato era già stato condannato per gli stessi reati contro i genitori – parti civili al processo – nel 2015. Nel 2018 aveva aggredito fisicamente la madre, facendola finire in ospedale e pure il padre. Almeno tre gli episodi di violenza contestati successivamente al 37enne. I litigi, pesantissimi, con i due coniugi erano iniziati appunto al rientro a casa del figlio, rimasto disoccupato a seguito dell’incidente e precipitato in uno stato di grave depressione. La madre, preoccupata per la propria incolumità si era rivolta ai carabinieri, chiedendo aiuto più volte. Dopo una prima condanna, però, i genitori lo avevano perdonato e l’uomo era tornato a casa, creandosi una camera in garage ma violando le prescrizioni, che prevedevano il divieto di avvicinamento ai familiari.

A quel punto l’uomo era finito nuovamente in manette ed si era visto costretto a vivere per strada, dove trascorre ad oggi le proprie giornate. I genitori, provati per l’intera vicenda, hanno spiegato di averlo incontrato di tanto in tanto ma di non aver più avuto sue notizie. Ieri, alla fine, la condanna.