![Il giudice conferma la custodia cautelare per Lanza, ritenuto privo di autocontrollo e coinvolto nella scomparsa di Ruggi. Il giudice conferma la custodia cautelare per Lanza, ritenuto privo di autocontrollo e coinvolto nella scomparsa di Ruggi.](https://www.ilrestodelcarlino.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/YTE0YTlkYWMtY2FjZC00/0/il-figlio-dello-sceriffo-lo-difende-non-puo-aver-fatto-del-male-a-daniela-persona-mite-e-cammina-a-fatica.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Il giudice conferma la custodia cautelare per Lanza, ritenuto privo di autocontrollo e coinvolto nella scomparsa di Ruggi.
Domenico Lanza resta in carcere poiché, secondo il giudice, quando si tratta di rispettare le regole è privo di "autocontrollo" e potrebbe reiterare il reato per cui si procede: la detenzione di armi. Non solo: ha ‘mentito’ agli inquirenti, nel corso della perquisizione nella sua abitazione, non menzionando il possesso delle stesse quando, poco dopo, è spuntato un vero e proprio arsenale. All’ingresso in carcere aveva addosso due proiettili. "E’ provato dalla detenzione, non sta bene". E’ quanto fa sapere l’avvocato Fausto Gianelli che rappresenta Domenico Lanza, il 67enne iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di sequestro di persona, a seguito della scomparsa della 31enne di Montefiorino Daniela Ruggi.
Nei prossimi giorni nell’abitazione dell’uomo, a Polinago, è previsto il sopralluogo del Ris di Parma. Impossibile, secondo il figlio del 67enne, che il padre possa aver commesso un reato simile. "Non è mai stato un violento. Non credo assolutamente che possa aver fatto del male a questa ragazza. Mio papà traballa, fatica a reggersi in piedi e non può caricarsi in spalla neppure cinque chili, altrimenti cade a terra" ha spiegato il figlio di Lanza all’avvocato Gianelli.
"Secondo il mio cliente il padre è un uomo mite, non violento – rimarca il legale –. Si sentiva uno ’sceriffo’ quando faceva il vigilante ma nulla di più – sottolinea il legale –. Per il figlio è impossibile che possa aver architettato una cosa del genere". Per quanto riguarda le condizioni fisico psicologiche del 67enne, Gianelli spiega: "L’Ho visto sabato e lo vedo domani (oggi, ndr). L’ho visto male, ha patologie importanti essendo diabetico e cardiopatico. E’ disorientato se gli parli e ha vuoti di memoria. E’ scosso, non si può negare anche se durante l’interrogatorio ha risposto a tutte le domande, pur non rendendosi conto del reato commesso. Io credo che la misura cautelare in carcere per lui sia pesante e afflittiva anche perché parliamo di un uomo incensurato: non si è trattato di portare armi in giro ma detenere in casa oggetti da lui mai utilizzati e le perizie balistiche lo chiariranno. Certo la violazione c’è, ma il carcere ci pare eccessivo. Appena la casa verrà dissequestrata, chiederemo i domiciliari".
Come noto Lanza è finito in cella – e l’arresto è stato convalidato – per la detenzione illegale di armi anche clandestine. Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere ritenendo sussistente il pericolo di reiterazione del reato e reputando le dichiarazioni del 67enne inverosimili e poco credibili: l’indagato, infatti, non avrebbe dichiarato il possesso delle armi all’arrivo dei militari, sostenendo poi di essersi scordato della presenza delle stesse, appartenute al padre. E, al contrario di quanto sostiene l’indagato, per gli inquirenti le pistole erano in buono stato. Il giudice fa poi presente come gli ultimi contatti di Daniela fossero stati proprio con Lanza, ritenuto uomo sprovvisto di "autocontrollo" necessario a rispettare le prescrizioni dell’autorità: il divieto di detenere armi risale al 2016.