MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Don Venturelli, al via la causa di beatificazione

Il vescovo monsignor Castellucci concede l’autorizzazione: i documenti storici consultati attestano "i tratti di santità"

Il cippo dedicato a Don Venturelli, i sindaci, il vescovo don Erio e don Truzzi

Il cippo dedicato a Don Venturelli, i sindaci, il vescovo don Erio e don Truzzi

Una notizia tanto attesa e accolta con gioia dalla comunità: il vescovo Erio Castellucci ha autorizzato l’avvio della Causa di beatificazione per don Francesco Venturelli, assassinato il 15 gennaio 1946 a Fossoli, quando incurante del pericolo, non esitò a compiere il suo ministero per assistere un (ipotetico) moribondo. Come si legge nel comunicato della Diocesi, "a seguito delle molteplici iniziative che, in particolare nel corso degli ultimi anni, hanno portato alla valorizzazione della figura e del sacrificio del sacerdote carpigiano il vescovo di Carpi, preso atto della documentazione biografica e storica attestante i tratti di santità nell’esercizio del ministero sacerdotale, ha ritenuto che sussistano le condizioni per l’avvio della Causa di Beatificazione".

Nato nel 1887 a Ganaceto, ordinato sacerdote nel 1913 a Carpi, è stato parroco a Mirandola, dove sperimentò il nuovo metodo scout, e nel 1935 è stato nominato parroco a Fossoli. L’attività per la quale è più noto don Venturelli è l’assistenza pressoché quotidiana prestata al Campo di Fossoli dal luglio 1942 fino alla morte, rimasta ancora impunita. Ha aiutato tutti: prima i prigionieri britannici, poi gli oppositori politici della Repubblica Sociale, passando per gli ebrei, infine i fascisti, civili e militari catturati a seguito della caduta del fascismo. Portava i farmaci, smistava la corrispondenza tra i reclusi e i familiari. Il Cappellano prima fu ‘avvisato’ con atti ostili, come il taglio delle gomme della bicicletta, critiche sui giornali di partito e una lettera minatoria. Sapeva di essere in pericolo: la sera del 15 gennaio 1946 uno sconosciuto ha bussato alla canonica per un ferito in strada che chiedeva l’estrema unzione. Nonostante i dubbi della sorella, don Francesco ha preso l’olio santo e ha seguito lo sconosciuto che poi lo ha ucciso con due colpi di pistola.

"Oggi (ieri per chi legge, ndr) è una bellissima giornata – commenta Maria Teresa Tognoni di Rolo, parente di don Venturelli -. Mia sorella ed io siamo cresciute con il ‘mito’ di don Francesco: la nostra mamma Luisa accompagnava spesso la zia (che aveva sposato il fratello del sacerdote) in bicicletta da Rolo a Fossoli, per andare a salutare lo zio Francesco, ‘burbero’ a prima vista forse, ma in realtà dolcissimo". Nel 2006 gli è stata conferita la Medaglia d’oro al Merito Civile; nel 2021, nel 75° anniversario della morte, il Gruppo Scintilla ha presentato al vescovo Castellucci l’esito di una petizione, sottoscritta da centinaia di diocesani, per chiedere l’avvio della Causa di Beatificazione ed infine il 18 gennaio scorso, per iniziativa del Gruppo Scintilla e della Diocesi di Carpi, è stato inaugurato a Fossoli, sul luogo dell’assassinio, un cippo a suo ricordo.