Duce, tolta la cittadinanza L’avrà invece Rolando Rivi

Fiorano, l’opposizione accetta la revoca per Benito Mussolini ma rilancia: dare l’onorificenza al seminarista trucidato dai partigiani. La proposta passa

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Via la cittadinanza onoraria a Mussolini, sì ad aprire il percorso per conferirla al beato Rolando Rivi, il giovane seminarista ucciso da partigiani comunisti. Serrata discussione fino a notte inoltrata giovedì sera in Consiglio comunale per discutere la proposta dell’Anpi di revocare la cittadinanza onoraria al duce del fascismo, approvata il 18 maggio 1924. La cancellazione dell’onorificenza è passata con i voti favorevoli di tutto il Consiglio. Si è astenuto solo il consigliere Massimo Roggiani di Fratelli d’Italia: "Le cittadinanze onorarie vengono a decadere dopo la morte della persona: stiamo perdendo tempo, potremmo occuparci di questione ben più utili per i cittadini". Semaforo verde è stato dato però anche all’emendamento suggerito da Roberto Montorsi di Forza Italia secondo il quale "l’Anpi in passato si è contraddistinto per posizioni negazioniste sugli eccidi compiuti da alcune bande partigiane. Per questo propongo di togliere la cittadinanza a Mussolini e contestualmente conferirla al beato Rolando Rivi, giovane seminarista rapito da una banda di partigiani comunisti e ucciso dopo essere stato seviziato a Monchio nel 1945". Aggiunta (che ha messo in imbarazzo la maggioranza) votata a maggioranza dal Consiglio comunale da Fi, Fdi, Lega, gruppo misto con anche il voto del sindaco Francesco Tosi. Si sono astenuti in tre (Giuliani, Crocco, Andreoli del Pd), quattro i contrari (Beneventi e Cuoghi della lista civica, Reginato e Remigio del Pd). Respinto invece un altro emendamento di Roggiani e Montorsi che chiedevano di stralciare dalla delibera il riferimento alla ‘proposta dell’Anpi’, lasciando la revoca della cittadinanza come ‘decisione assunta in autonomia’ dal Consiglio comunale. Scintille nel corso del dibattito fra il sindaco Tosi e il consigliere Donato Gualmini su un testo letto dal vicesindaco Morena Silingardi nel giorno della Liberazione. "Lunedì si è parlato troppo di questa proposta dell’Anpi – ha attaccato Gualmini –, un organismo politicizzato che tra l’altro mette in discussione la responsabilità della strage di Bucha in Ucraina, e poco invece dei caduti della lotta partigiana, i militari e i civili uccisi per la nostra libertà. Il giorno prima in una puntata di ‘Andam a vegg’ li abbiamo ricordati attraverso testimonianze commoventi. Si devono far parlare di più tra loro le giovani generazioni giovani con quelle più anziane". Il sindaco ha fatto presente che il discorso del 25 aprile intendeva sensibilizzare sul legame "tra pace e democrazia, anche alla luce di quello che sta accadendo in Ucraina. Il nostro voto di oggi ha l’obiettivo di disconoscere un’onorificenza del 1924 a una personalità che ha codificato la violenza come strumento di potere".

Gianpaolo Annese