Modena, serata dedicata a Pavarotti: "E’ bello vedere l'affetto che la città ha per papà"

Piazza Grande, commosse le figlie del tenore Cristina e Giuliana Pavarotti. Il sindaco: "La voce di Luciano continua a trasmetterci vibrazioni straordinarie"

Le figlie di Luciano Pavarotti

Le figlie di Luciano Pavarotti

di Stefano Marchetti

"Domine Deus, rex coelestis...", intona il tenore Matteo Desole. Socchiudiamo gli occhi e immaginiamo che su quel palco, di fronte a noi, ci sia proprio big Luciano, indimenticato e indimenticabile. Piazza Grande è immersa nell’atmosfera sospesa della sera, il silenzio è davvero religioso e anche il Duomo, testimone della vita e della storia della città, nella sua imponenza sembra in ascolto di questa preghiera che si innalza verso il cielo.

Il debutto di Alice Pavarotti sul palco. "Un’emozione presentare la serata per papà"

È un momento alto, di memoria e di omaggio, in una serata affettuosa e solenne. Solenne come la "Petite Messe" che Gioachino Rossini scrisse lungo l’ultimo orizzonte della sua vita.

Dopo mesi di ‘vuoto’, dopo i lockdown, dopo il coprifuoco e tutti i divieti e le restrizioni, ieri sera (finalmente) piazza Grande è tornata ad ammantarsi di musica e di sogno per la serata in onore di Luciano Pavarotti, alla vigilia del 14° anniversario della sua scomparsa. La Messa di Rossini (che proprio cinquant’anni fa venne incisa da Pavarotti con Mirella Freni e il maestro Leone Magiera al pianoforte) è stata eseguita – nell’ambito di Modena Città del Belcanto – da alcuni cantanti che hanno studiato proprio nella nostra città, sia con Mirella che con Raina Kabaivanska: il soprano Giada Borrelli, il mezzosoprano Victoria Pitts, il tenore Desole e il basso Luca Tittoto, con l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Antonino Fogliani e il Coro Lirico di Modena condotto da Stefano Colò.

Affrontando tutti i controlli e gli obblighi richiesti dalle normative, green pass, mascherine e quant’altro, gli spettatori hanno ordinatamente preso posto per partecipare all’abbraccio a Luciano.

E – pur con gli spazi imposti dal distanziamento, proprio come avviene a teatro – verso le 21 la platea è arrivata al completo. In prima fila, accanto alle principali autorità cittadine e ai rappresentanti delle istituzioni culturali e delle fondazioni, sono state accolte Cristina e Giuliana, due delle figlie di Pavarotti: "È molto bello e consolante vedere da quanto affetto è ancora circondato il papà", ci hanno detto. Un pensiero rimarcato anche dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli che dal proscenio ha introdotto la serata: "È emozionante tornare in piazza, tornare insieme, e farlo per Luciano – ha sottolinato –. La sua voce continua a trasmetterci vibrazioni straordinarie, e tanto più in questo momento abbiamo bisogno di rimettere in moto il cuore e i sentimenti".

In onore di Luciano, di Mirella e di tutte le grandi voci modenesi, ha aggiunto, si dovrà fare di tutto perché Modena continui a essere la città del belcanto: "Un abbraccio a te, Luciano – ha concluso Muzzarelli –. E un abbraccio a tutti voi. Andiamo avanti insieme".

Pavarotti, che con la sua voce e la sua arte è diventato cittadino del mondo, ieri sera era di nuovo qui, nella sua città, sotto la sua ‘Ghirlandeina’. E l’applauso – scrosciante, sincero, commosso – che ha suggellato il concerto, è stato un nuovo saluto per lui, dai suoi amici, dalla sua gente. Luciano è partito, ma qui sarà sempre a casa.