Edilizia senza barriere, la sfida di Maranello

Grazie al ’Piano Accessibilità’, anche nel 2022 tutte le nuove costruzioni garantiscono la piena mobilità

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Una città senza barriere architettoniche? Ci prova, a diventarla, Maranello continuando ad investire sulla piena accessibilità del territorio, sia con interventi per garantire la fruizione dei luoghi pubblici sia sensibilizzando i cittadini in fase di progettazione; obiettivo, raggiungere, anche presso gli edifici privati, la piena mobilità. Con il Piano per l’Accessibilità Urbana, approvato nel 2018, l’Amministrazione si era già dotata di uno strumento che consentisse un dialogo con gli studi e i tecnici incaricati di seguire le progettazioni dei nuovi edifici, in particolare sulle barriere architettoniche, "ed il dialogo – fa sapere il sindaco Luigi Zironi – si è dimostrato fruttuoso". Tutti i 383 titoli edilizi rilasciati nel 2022, tra permessi di costruire, segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA) e pratiche edilizie per lavori di manutenzione straordinaria, hanno infatti recepito i contenuti del Piano per l’Accessibilità del Comune, elaborando progetti a zero barriere. "Abbiamo raggiunto questi risultati – aggiunge Zironi – sollecitando studi ed imprese a progettare fin da subito evitando barriere architettoniche: si tratta di un accorgimento che molto spesso non comporta costi aggiuntivi per il privato e previene future criticità di accessibilità e sicurezza".

Il dialogo tra pubblico e privato va così a tradursi in un vantaggio per tutta la collettività in termini di tutela per le fasce più deboli della popolazione.

Il documento è stato redatto, a suo tempo, chiedendosi sia cosa possa costituire un ostacolo al movimento dei fruitori degli spazi pubblici, sia cosa favorisca il movimento e le relazioni sociali, e quindi come lo spazio possa essere ripensato ed attrezzato a questo scopo, rappresentando anche il punto di partenza per programmare gli interventi di rimozione delle barriere. "Il Piano si è rivelato uno strumento utilissimo per migliorare la progettazione degli spazi di relazione sia privati sia di interesse generale: per questo – conclude Zironi – ha visto il coinvolgimento attivo di diverse associazioni del territorio, di cittadini residenti, di persone con disabilità, che hanno collaborato direttamente anche nelle rilevazioni e nella elaborazione di interventi correttivi e di miglioramento e che hanno fornito il loro contributo".

Stefano Fogliani