Incidente a Castelfranco, scontro con l'auto degli amici. Chi è la vittima

Eros Amoruso è stato catapultato sull’asfalto. Illesi gli altri due ragazzi

Eros Amoruso, morto a 19 anni in un incidente a Castelfranco

Eros Amoruso, morto a 19 anni in un incidente a Castelfranco

Castelfranco Emilia (Modena), 25 aprile 2019 - Dopo l’urto, avvenuto durante un sorpasso, le due auto si sono schiantate con carambole opposte. La Lancia Y guidata da Eros Amoruso, 19 anni appena, è andata in testacoda e si è ribaltata sulla carreggiata, catapultando il giovane sull’asfalto. Invece la Smart Forfour, sulla quale viaggiavano due amici di Eros, è finita fuori strada senza rovesciarsi, abbattendo il muretto di una casa cantoniera. Ma il primo ci ha rimesso la vita, dopo una notte passata all’ospedale in condizioni disperate, mentre gli altri due ne sono usciti praticamente illesi.

L’incidente è avvenuto martedì sera intorno alle 20.30, in località Cavazzona di Castelfranco. I due veicoli procedevano entrambi in direzione di Modena lungo la via Emilia, quando Amoruso al volante della sua Lancia ha sorpassato la Smart degli amici, e nella manovra di rientro pare che i paraurti delle vetture si siano agganciati. Quando l’ambulanza e l’automedica sono arrivate sul posto, insieme ai vigili del fuoco e agli agenti della polizia stradale di Modena, la gravità dei traumi subiti da Eros è apparsa subito evidente agli occhi dei soccorritori del 118, che l’hanno poi trasportato d’urgenza al Maggiore di Bologna. Il ragazzo è poi spirato nella tarda mattinata di ieri, quando ne è stata dichiarata la morte cerebrale: i suoi organi verranno donati.

Solo qualche graffio, invece, per i due coetanei a bordo dell’altra auto, i cui alcol-test pare siano risultati negativi. Ma il fatto che i tre giovani si conoscessero ha ovviamente aperto nuovi scenari sulla dinamica dello schianto, sulla quale la stessa polstrada sta ora indagando. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti riguarda infatti la possibilità che i due conducenti si stessero sorpassando lungo il rettilineo scherzando tra loro, in una sorta di ‘gioco’ pericolosissimo. Le testimonianze dei due ragazzi a bordo della Smart risulteranno comunque decisive per mettere a fuoco tutti i risvolti della vicenda.

La notizia della tragedia ieri pomeriggio si sparsa velocemente nella frazione di Cavazzona: Eros fino all’anno scorso aveva abitato con sua madre Marica Spreafichi e le sue due sorelle, la gemella Dayana e la 12enne Elena, proprio a poche decine di metri dal luogo dell’incidente. Poi si era trasferito con loro nel capoluogo, a Castelfranco. Lo stesso Amoruso non aveva finito le scuole superiori e pare facesse qualche lavoretto di tanto in tanto. Chi lo conosceva bene lo descrive ora come un ragazzo esuberante, sempre pronto a scherzare. Era anche un grande appassionato di calcio, tifosissimo del Napoli.

Uno dei suoi migliori amici ieri sui social l’ha salutato così: «Non ti meritavi questa fine, eri un pazzo buono, eri mio fratello, 10 anni insieme di tante cose belle che spero che tu possa portarti lassù. Promettimi che anche lassù manterrai lo stesso sorriso, perché io ti ricorderò così amico mio. Ti voglio bene. Riposa in pace».