Esercitazione estrema nel lago ghiacciato

Pievepelago, col supporto del Rifugio Vittoria una squadra di sub dei vigili del fuoco ha fatto alcune immersioni nell’acqua gelida

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Si è tenuto nei giorni scorsi al lago Santo ghiacciato l’addestramento di una squadra dei vigili del fuoco del nucleo ‘Soccorso subacqueo acquatico’ di Bologna. Col supporto logistico del Rifugio Vittoria, la squadra ha effettuato alcune immersioni nelle gelide acque del lago, dopo aver praticato con un’apposita motosega un’apertura nello strato di ghiaccio dello spessore di mezzo metro. Sono state utilizzate nuove mute subacquee stagne. "E’ da diversi anni – ricorda Massimo ‘Tex’ Bernardi del rifugio Vittoria, anch’egli pratico di immersioni nel lago per la Protezione Civile – che ospitiamo esercitazioni invernali di questo genere, anche coi sommozzatori del Comando vigili del fuoco di Firenze e di Genova, e di altri enti. Speriamo diventi un appuntamento fisso di inizio marzo. Si tratta di momenti importanti per addestrare personale atto ad intervenire in qualsiasi tipo di emergenza, anche nelle situazioni più estreme, per salvare escursionisti o effettuare recuperi in condizioni ostili". Ad esempio alcuni sub che operarono attorno al relitto della nave Concordia al Giglio avevano proprio seguito un corso di specializzazione per immersioni ‘in condizioni estreme’ sotto la superficie ghiacciata del lago Santo. Durante il periodo invernale un apposito regolamento comunale consente le immersioni solo in casi eccezionali, per studi scientifici o esercitazioni. Il lago è a quota 1501 metri e sino a primavera ha una spessa coltre di ghiaccio, sulla quale una norma del Parco del Frignano proibisce comunque di andare. In questo periodo inizia il disgelo: "Raccomando a tutti coloro che frequentano questa zona – avverte Massimo Bernardi – di non attraversare per nessun motivo i laghi ghiacciati dato che il pericolo è concreto col rialzo delle temperature. Due anni fa in una situazione simile ci fu un miracolo al vicino lago Baccio…". Tex ben ricorda la tragedia sfiorata il 6 marzo 2020, quando uno sci-alpinista cercando di attraversare la superficie del Baccio, apparentemente tutta ghiacciata, cadde invece nelle gelide acque sottostanti. Rischiò la vita ma per fortuna rimase miracolosamente in superficie, riuscendo ad uscire impaurito ma indenne. In passato situazioni simili ebbero conseguenze gravi, data la profondità di alcuni punti dei laghi Santo e Baccio dai 3 ai 10 metri.

Opportuna, si segnala in zona, sarebbe l’affissione di cartelli di pericolo e di divieto attraversamento nel periodo invernale. L’ente di gestione per i Parchi Emilia Centrale ricorda e conferma il divieto di passeggiare o pattinare sui laghi nei Parchi.

g.p.