
La delegazione sindacale all’incontro con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy a gennaio
Il sindacato nella crisi Bellco, scoppiata il 12 giugno 2024, (nonostante l’annuncio della proprietà Mozarc Medical di avere scelto la strada della cessione della parte produttiva al raggruppamento sino-svedese Tianyi NorrDia) preferisce adottare il criterio della cautela e prudenza.
"La crisi Mozarc ex Bellco – fanno sapere Filctem Cgil e Femca Cisl – non è finita. Sventata l’operazione di licenziamento di oltre 300 lavoratori e lavoratrici annunciata nel giugno scorso, ora inizia un nuovo, grande lavoro di confronto per mettere a terra un Piano Sociale negoziato dai rappresentanti dei lavoratori e dalle organizzazioni sindacali". Questa la dichiarazione resa al termine di un incontro svoltosi ieri in Confindustria per discutere il ’Piano sociale’ dell’impiego dei 240 lavoratori rimasti legati allo storico stabilimento di San Giacomo Roncole.
La nuova proprietà, infatti, si è impegnata a rilevare da subito 81 lavoratori, che saliranno a 125 nell’arco di due anni. Il lavoro e la garanzia di un salario deve, comunque, essere garantito anche a tutti gli altri 160 circa che non verranno riassorbiti da Tianyi NorrDia.
Per questo il sindacato chiede "un piano che dia forma e sostanza ai numeri teorici scaturiti dalla proposta industriale, che potrà funzionare solo se passeremo da un’ipotesi ad un documento industriale e sociale fatto di impegni, numeri e strumenti in grado di mettere al centro la qualità del lavoro e la dignità delle persone". L’impegno di Filctem Cgil e Femca Cisl è costruire insieme ai lavoratori e alle lavoratrici risposte soddisfacenti, muovendo da accordi di preoccupazione, accordi di riqualificazione, accordi di prepensionamento e incentivazione all’esodo su base volontaria.
"Le parole ‘rioccupazione’ e ‘riqualificazione’ – avvertono dal sindacato – sono e saranno la bussola del nostro impegno, al pari della tutela di chi sceglierà di transitare dal percorso del prepensionamento o dell’uscita volontaria incentivata. In tutti i casi, i fattori decisivi saranno i tempi dell’operazione industriale e la qualità degli impegni sottoscritti nel Piano Sociale il cui cantiere si è aperto oggi (ieri per chi legge ndr.) e che proseguirà con un percorso presidiato dalle Istituzioni (Regione e Ministero) e che coinvolgerà tutti i soggetti industriali in campo. E’ solo l’inizio del percorso".
Saluta positivamente l’accordo trovato anche Paolo Negro, capogruppo del Gruppo Liste Civiche Pd nell’Unione dei Comuni della Bassa Modenese per il quale "ora la priorità è una sola: che le promesse diventino fatti. La proposta presentata dalla nuova proprietà va in questa direzione".
Alberto Greco