CronacaEx convento, riaffiora un cimitero medievale

Ex convento, riaffiora un cimitero medievale

Mirandola, 25 sepolture scoperte durante gli scavi post-sisma: Soprintendenza attivata. Il sindaco: "I lavori al Polo culturale non si fermano"

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Mirandola ritrova un pezzo del suo passato compiendo un tuffo indietro nel tempo fino al Basso Medioevo, quando la città conosceva lo sviluppo della signoria dei Pico. Durante i lavori di scavo previsti nell’ambito del progetto di ripristino post-terremoto e riqualificazione del complesso architettonico appartenente all’ex convento di S. Francesco – cantiere del futuro Polo Culturale della città –, è stata intercettata la porzione di un sepolcreto, databile all’epoca compresa fra il 1300 e il 1500.

I primi ritrovamenti risalgono all’aprile scorso, ma l’attività di scavo che sta per concludersi, circoscritta ad un’area di circa 60-70 metri quadri, è iniziata solo a luglio.

Della inattesa scoperta è stata data immediata comunicazione alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio che, in accordo col Comune di Mirandola, aveva da subito attivato il controllo archeologico in corso d’opera sulle operazioni di scavo.

Gli archeologi della ditta ArcheoModena, cui è stata affidato il lavoro di scavo, hanno portato alla luce circa 25 sepolture, rinvenute all’esterno del chiostro dell’ex convento.

Si tratta di inumazioni infantili e di adulti, deposte in fosse scavate nel terreno con sepolture, organizzate su più livelli sovrapposti tutte disposte in senso canonico, ovvero col capo posto ad ovest e rivolto verso est, idealmente verso il sole nascente, cioè verso la rinascita cristiana nell’aldilà.

La sepoltura più recente invece ha orientamento nord-sud ed è costituita da due inumati, deposti contemporaneamente, con caratteristiche ossee differenti rispetto agli altri corpi ritrovati. I defunti sono stati deposti senza alcun elemento di corredo funebre, come di consueto per le sepolture di quell’epoca, poiché il rito cristiano prevedeva che il defunto dovesse presentarsi dinnanzi a Dio privo di qualunque ornamento terreno.

"Si tratta di un’importante scoperta – commenta il sindaco Alberto Greco – che non pregiudicherà il proseguo dei lavori in quanto il cantiere era stato diviso per aree. In questo modo gli interventi che non riguardano il sito oggetto di ispezione da parte di archeologi ed antropologi continueranno regolarmente. Di comune accordo poi con l’assessore alla Cultura Marina Marchi e la Soprintendenza, abbiamo inoltre scelto di celebrare la scoperta inserendo una giornata dedicata alla visita di tale ritrovamento nel programma del ’Memoria Festival’".

Ora, dopo il ritrovamento di queste testimonianze, grazie alla collaborazione tra archeologi e antropologi, attivata già durante la fase di scavo, verrà avviata un’analisi approfondita ed interdisciplinare del contesto, che dovrebbe poter permettere di analizzare e determinare con modalità scientifiche alcune caratteristiche dei defunti, come il sesso, l’età della morte, gli stili di vita e le principali patologie di cui erano eventualmente stati affetti. L’edificio del convento di San Francesco venne edificato nel corso del XIII secolo, annesso alla chiesa di S. Francesco, una delle prime chiese francescane costruite in Emilia dall’ordine dei Frati minori, la cui prima attestazione a Mirandola è del 1287.

Alberto Greco