
I rappresentanti del centrodestra in Consiglio comunale
Modena, 7 dicembre 2024 – Un parcheggio multipiano al servizio del centro storico dove c’è adesso la sede Ausl di via San Giovanni del Cantone. La struttura sanitaria nel caso potrebbe trovar posto nell’area dell’ex Fonderie riqualificata. È la proposta contenuta nella mozione che il centrodestra unito presenterà lunedì in Consiglio comunale. La risoluzione, se votata, impegna sindaco e giunta a valutare la fattibilità tecnica della trasformazione dello stabile ex Inam, "fatiscente e la cui parte retrostante agli uffici Ausl è semi-abbandonata". Tra l’altro, si fa presente nella mozione, la sede di via San Giovanni del Cantone era già "stata oggetto in passato di una variante al piano regolatore che ne prevedeva la trasformazione con l’inserimento di 96 parcheggi", un progetto "inspiegabilmente nel tempo abbandonato". In generale, ha spiegato il capogruppo del Fd’I Luca Negrini, "chiediamo di valutare i potenziali contenitori posti nelle immediate vicinanze o all’interno del centro storico. Vengono in mente per esempio anche piazza Redecocca e piazza Risorgimento. Ci accusano di fraternizzare troppo con il sindaco. Noi ci muoviamo nel merito delle proposte e non in base a quale colore appartengono. Senza preclusione. Nel solo interesse dello sviluppo della città. Auspichiamo che inizi ad essere così anche dall’altra parte, da parte della maggioranza, a cominciare proprio da questa mozione: il parcheggio in San Giovanni del Cantone coprirebbe una zona di accesso al centro sul lato opposto a quello del Novi Park".
Concetto ripreso da Paolo Barani sempre di Fd’I ("non è un caso che la zona più congestionata è quella di chi viene da sud-est della città"), mentre Elisa Rossini, prima firmataria della mozione, ha posto l’accento sulla pedonalizzazione crescente: "Si pensi per esempio a corso Canalchiaro. Questi interventi devono essere accompagnati da attente valutazioni sull’accessibilità da parte di residenti, commercianti, cittadini: altrimenti il rischio è dell’abbandono del centro storico". Così come, ha rilevato il capogruppo di Forza Italia Piergiulio Giacobazzi, "non può passare inosservato che in via Saragozza, Corso Canalgrande, Canalchiaro, via Farini, via Emilia centro è chiusa ormai una vetrina su tre. C’è un concreto rischio di desertificazione del centro. Se avessimo un trasporto pubblico adeguato, per cui uno parcheggia lontano dai viali e poi viene in centro in bus, avrebbe potuto essere quella la soluzione. Ma abbiamo visto che Seta sopprime le corse. Se oggi in piazza Roma sentissimo i commercianti chissà se sarebbero contenti di aver rinunciato a quei 300 posti…".
Andrea Mazzi, capogruppo Modena in Ascolto, rileva come "tante città abbiano regolarmente parcheggi all’interno delle mura: a Bologna c’è piazza VIII Agosto in pieno centro e il parcheggio è sempre pieno. Solo Modena non le ha", mentre Giovanni Bertoldi capogruppo della Lega ha ricordato che Modena è "sempre di più meta di turisti. Non bisogna trascurare che il centro vivo è un leva formidabile non solo per il commercio, ma anche per l’aggregazione, per la coesione sociale della città: non dobbiamo trasformare il centro storico in un museo".
Né il Novi Park, per il centrodestra, è la soluzione. Il consigliere regionale Ferdinando Pulitanò fa presente che "i 500 accesi quotidiani al Novi Park, certificano il fallimento dopo 12 anni di una struttura costata tanto alla città e tra l’altro ricettacolo di degrado. Adesso che trasferiranno il tribunale il parcheggio al San Giovanni del Cantone diventerebbe strategico".