Ferisce poliziotto con bastone chiodato

È uscito dal carcere appena tre settimane fa e ieri è tornato dritto dietro le sbarre: si tratta di un volto noto, ormai, in città e sicuramente non per gesti eroici. Parliamo infatti del somalo di 36 anni che da tempo, ormai, fa la spola tra la questura e il Sant’Anna. Una vicenda che ha dell’assurdo: infatti per ben due volte lo straniero, clandestino, ha scagliato sassi contro l’ingresso della questura, danneggiando la vetrata. In più occasioni lo straniero ha aggredito gli agenti e inveito contro le forze dell’ordine eppure giovedì mattina ha dato vita all’ennesimo blitz in questura. L’uomo, infatti, pretendendo come nei ‘capitoli’ precedenti di ottenere il permesso di soggiorno per ricongiungersi con la famiglia in Olanda, dinanzi al diniego dell’agente in un primo momento si è allontanato, non prima di aver offeso i poliziotti presenti. Poco dopo, però, si è ripresentato in questura con un lungo pezzo di legno chiodato e ha ferito al braccio uno dei poliziotti, dimesso dall’ospedale con una prognosi di una settimana. Parliamo della stessa persona che nel 2020 era finito in carcere dopo aver aggredito gli agenti, e che a maggio e novembre dello scorso anno aveva scagliato pietre contro le vetrate della questura. Ieri mattina il somalo ha inveito pure contro il giudice, rifiutandosi di parlare in italiano – pur conoscendolo – e intestardendosi nel chiedere un interprete somalo. Il giudice, che ha disposto la custodia cautelare in carcere, lo ha pure allontanado dall’aula. Secondo una perizia psichiatrica il 36enne sarebbe capace di intendere e volere ma i comportamenti messi in atto sono comunque pericolosi. Durante i precedenti episodi aveva scagliato massi di dieci chili contro l’ingresso della questura.