Focolaio Malta, studente di Modena in quarantena: "Mi sento in prigione"

Simone Luppi, 18 anni di Modena est, è tra gli italiani bloccati sull’isola dove ci sono vari focolai "Sono tappato in casa con altri studenti, ci sentiamo in prigione. La scuola d’inglese è chiusa"

Il 18enne Simone Luppi ieri sera ha guardato la finale degli Europei tifando ovviamente It

Il 18enne Simone Luppi ieri sera ha guardato la finale degli Europei tifando ovviamente It

Modena 12 luglio 2021 - Tra il centinaio di italiani che sono in quarantena sull’isola di Malta a causa della pandemia da covid-19 c’è anche il modenese Simone Luppi, 18 anni, alla sua prima esperienza all’estero completamente da solo in una vacanza studio. Simone da cinque giorni si trova "imprigionato" nella casa famiglia che lo sta ospitando dal 13 giugno scorso e, ovviamente, non vede l’ora di potere tornare a girare per l’isola, sia per studio sia, ovviamente, per relax.

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La quarantena è dovuta al fatto che, nella sua stessa casa famiglia, c’è anche un ragazzo venezuelano di 27 anni il quale poco meno di una settimana fa è risultato positivo al covid. Quindi, è scattato l’isolamento preventivo per tutti, seppure con modalità non del tutto comprensibili. "Il primo giorno in cui è stata scoperta la positività – spiega Simone – non abbiamo dovuto osservare l’isolamento. Poi, il secondo giorno abbiamo fatto il tampone, io e gli altri quattro ragazzi che vivono in questa casa famiglia siamo risultati negativi, ma da allora abbiamo dovuto iniziare la quarantena. Non potremo uscire di casa fino al 20 o al 22 luglio, non ho ancora capito, stando sempre in casa si perde anche la dimensione del tempo. Fortunatamente possiamo vederci da tra di noi, tranne ovviamente il ragazzo positivo, che tra l’altro è l’unico che si trova in una stanza singola e sta comunque abbastanza bene (ha solo un po’ di febbre). Nella casa famiglia in cui siamo – prosegue Simone – siamo trattati molto bene e ringrazio la padrona di casa, che sta facendo più di quello che dovrebbe. Normalmente, infatti, avremmo solo la colazione e la cena a casa, ma visto che non possiamo muoverci a pranzo ci prepara sempre dei sandwich". La cosa più difficile è fare passare il tempo. "Guardiamo la tv – spiega Simone – e giochiamo a carte tra di noi. Qualcuno legge, poi c’è il momento in cui facciamo merenda tutti insieme. Ma comunque è dura. Sì, posso dire che in qualche modo mi sento imprigionato qui dentro". Simone, che a Modena ha da poco concluso il quarto anno del Venturi, avrebbe dovuto continuare a frequentare una scuola per imparare l’inglese a Malta e ripartire dall’isola il 7 agosto prossimo. "Da oggi chiuderanno le scuole d’inglese – spiega infatti Simone - a causa della pandemia. E si sente dire che presto potrebbero chiudere anche i bar e le discoteche. Spero ovviamente di no. A questo punto, una volta usciti dalla quarantena, non ci resterebbe altro che andare a fare il bagno al mare. Stasera (ieri, ndr) ovviamente guarderò la partita e tiferò Italia. Quando siamo passati col Belgio, ho appeso la bandiera dell’Italia nella stanza in cui dormiva anche il mio compagno belga. Fuori di qui avevo una compagnia di ragazzi italiani, che sono già tornati a casa. Ora, dovrò ricominciare daccapo".