Fossoli, Ursula von der Leyen: "L'eccidio, una grande colpa del mio Paese"

I vertici dell’Ue, von der Leyen e Sassoli, alla commemorazione nell’ex campo di prigionia. "La nuova Europa nasce anche da qui"

La deposizione della corona (Fotofiocchi)

La deposizione della corona (Fotofiocchi)

Carpi (Modena), 11 luglio 2021 - "Oggi è particolarmente toccante per me essere qui come europea di nazionalità tedesca. È stato un soldato tedesco a ordinare di uccidere i vostri genitori e i vostri nonni. È una colpa profonda nella storia del mio Paese". Così Ursula von der Leyen, presidente Commissione Ue, al Campo di Fossoli, davanti ai parenti dei 67 internati politici trucidati dalle SS 77 anni fa.  "La loro resistenza, ha contribuito a salvare l'Italia e tutta l'Europa. Incluso il mio paese, la Germania".  Parole che hanno fatto scattare un fragoroso applauso in platea e tutti si sono anche alzati in piedi . Nel pubblico anche tanti parenti delle vittime.

"Da Fossoli, dalla Risiera di San Sabba, da Marzabotto, da Sant’Anna di Stazzema nasce la nostra Costituzione, la nostra Repubblica però certamente ha origine anche la nuova Europa, l’Europa che dice mai più la guerra, l’Europa della pace e dei diritti. Siamo in un luogo che collegava l’Italia all’Europa centrale alla Germania e che trasportava deportati, 5000 sono stati portati nei campi di concentramento nazisti, e in questo momento le nostre istituzioni sono consapevoli di custodire un grande patrimonio di umanità".

Così dal campo di prigionia di Fossoli il presidente del parlamento europeo David Sassoli arrivato a Carpi per commemorare l’eccidio nazista di Cibeno con Ursula von der Leyen , presidente della Commissione Ue. "Se perdessimo questi valori, l’Europa - ha ribadito Sassoli - non sarebbe più nulla e non potrebbe dire ai sistemi autoritari che la democrazia vale per il benessere dei cittadini e la loro libertà. Come potremo difendere e proteggere tutti coloro che chiedono protezioni dall’Europa? Perché - ha concluso Sassoli - quello che è possibile in Europa è possibile ovunque: ecco perchè mettiamo un po’ di paura ai sistemi autoritari".

I due presidenti hanno deposto una corona di fiori per i martiri della Resistenza. Accanto a von der Leyen e Sassoli anche Romano Prodi e la moglie Flavia. Dopo i riti religiosi, celebrati dal vescovo di Carpi Erio Castellucci e del rabbino capo di Modena e Reggio Emilia, Beniamino Goldstein, Sassoli e von der Leyen prendono la parola dal palco allestito nell’ex campo di concentramento dove le SS naziste il 12 luglio ‘44 trucidarono 67 internati politici. Presenti il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli e il presidente della Fondazione Fossoli, Pierluigi Castagnetti. Interventi anche del presidente di Regione, Stefano Bonaccini, e del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Nella delegazione del Governo italiano c’è anche Vincenzo Amendola, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei. L’evento si svolge tra rigide misure di sicurezza, con l’intera area del Campo blindata e interdetta al pubblico.

"Non distante da qui, nella frazione di Cibeno, 77 anni fa furono trucidate dai nazisti 67 persone, uomini e donne internate nel Campo di Fossoli che i compagni di prigionia, nelle loro testimonianze, definivano 'i migliori'. Perché nonostante avessero subito le più atroci crudeltà non si sono mai arresi, portando avanti ogni giorno la loro personale resistenza. Oggi i massimi rappresentanti delle istituzioni europee sono qui per testimoniare insieme a noi che i valori fondanti dell'Unione Europea sono più che mai attuali, che vanno difesi e alimentati ogni istante, a partire dall'inviolabilità dei diritti umani, dal rispetto della persona in quanto tale e dall'uguaglianza di tutti i cittadini, senza che alcuna distinzione sia possibile".

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha partecipato insieme ai presidenti della Commissione europea, alla commemorazione dell'anniversario dell'eccidio di Fossoli del 12 luglio 1944. 

"Valori alla base dello Stato di diritto - ha aggiunto Bonaccini -. Ringrazio per questo la presidente Ursula von der Leyen e il presidente David Sassoli. E ringrazio il presidente della Fondazione Fossoli, Pierluigi Castagnetti, al quale ribadisco l'impegno della Regione a valorizzare sempre di più questo luogo come luogo della memoria".

"L'Europa unita- prosegue il presidente- è nata proprio come anticorpo ai regimi che portarono nel baratro della Seconda guerra mondiale questo continente e il mondo intero, alle malattie economiche, sociali e culturali da cui nacquero quelle dittature. E voglio ricordare come il rischio di un arretramento, di veder riaffiorare gli antichi mali del nazionalismo, dell'intolleranza e del razzismo non sia mai venuto meno nel corso di questi decenni. Soprattutto nei momenti di crisi piu' acuti è riemersa sistematicamente la pulsione alla divisione e alla contrapposizione, l'idea che la casa comune rappresentasse il problema e non la via maestra per garantire la protezione dei cittadini e la pacifica convivenza".