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’Free Quartet’, una jam session da scoprire

Luci della ribalta per Maurizio Toffanetti, storytelling di buon conio, l’artista che debuttò nella galassia dei suoni che contano sul...

’Free Quartet’, una jam session da scoprire

Luci della ribalta per Maurizio Toffanetti, storytelling di buon conio, l’artista che debuttò nella galassia dei suoni che contano sul filo dell’empatia con Beppe Carletti, étoile dei Nomadi che nel 2006 ne inserì un brano e una cover rivisitata della storica band in una compilation contenente una pièce inedita di Augusto Daolio. È lui l’ospite speciale del prossimo lunedì del Free Quartet, band resident che amplifica jam session onnicomprensive, porte scorrevoli per musicisti e cantanti nel jazz club Centrale 66 di via Nicolò Dell’ Abate (ore 21.45). Il Free Quartet è composto da ben più di un talento: Lucio Bruni al pianoforte, Cesare Vincenti alla chitarra, Enrico Lazzarini al contrabbasso e Andrea Burani alla batteria. Un live che concentra modernariato minimale, odori di townships, letture raffinate, ammiccamenti jazz che rasentano la maniacalità. Nato a Centocelle, allevato a pane e note, padre mandolinista e tenore di bel canto, fratello chitarrista, dai dieci anni in poi Toffanetti diviene modenese a tutti gli effetti assieme alla famiglia. Spandendo presagi di talento fin dagli esordi, gorgheggi e suoni sulle vie del blues, del rock e della musica popolare, studi di canto e pianoforte. Con un sogno: comporre melodie, creare brani e sonorità. Preludio di jazz creativo, ispirato, partendo dal pop. Tanto che nel 1992 fonda i "Robanostra" con il bassista Daniele Dallai che scriverà il testo di molte sue canzoni. Ma è nel 2007 _dopo la consonanza con Carletti_ che il cantautore esce allo scoperto firmando il primo album "Te lo dico a voce", otto inediti in stile jazzistico, trentamila ascolti in sei mesi sui social, un piccolo caso che lo rende popolare tra i colleghi anche oltre confine. Il live clubbing lo ingloba, Radio Rai e quotidiani nazionali se ne occupano. Qualità cantautoriale confermata nel 2011 dall’album "Scusate il ritardo" (Dabliusound Baccano) con numeri che lasciano di stucco: il singolo "Velocipede" conta più di 70 interviste e 60 articoli, il disco balza alla 34a posizione della classifica indie italiana. Nel 2014 esce "Senza rete", brani inediti tra cui spicca "Lucio" e "Sul mare luccica", tributo a Dalla di buon gusto, con il jazz che prende inesorabilmente il sopravvento. Un richiamo che coinvolge Lucio Bruni, Enrico Lazzarini, Andrea Burani, Michele Vignali e Max Amazio. Consigli per gli ascolti: non perdetevi la pièce "Corona Swing", parte di un disco antipandemia realizzato da remoto nel 2020, storia di ordinaria follia in cui un "fragile" viene redento dalle note swing di Django (per info: 373 7651192).

Gian Aldo Traversi