
Il materiale sequestrato
Modena, 11 dicembre 2024 Rubinetteria e materassi per un valore di oltre duecentomila euro ma anche 3mila litri e oltre di gasolio, biciclette di ingente valore, nove auto e tredici mezzi pesanti, tutti oggetti di furto. Grazie ad una brillante operazione condotta dagli agenti della squadra mobile di Modena, diretta da Mario Paternoster insieme ai colleghi della polizia locale è stata stroncata una banda di giovani moldavi dedita a furti di ingente valore, probabilmente su commissione.
Parliamo di colpi commessi sempre durante la notte, a ‘velocità della luce’ che hanno rischiato di mettere in ginocchio le aziende prese di mira. Fortunatamente a tutte le vittime sarà ora restituita la refurtiva.
In manette sono finiti due fratelli gemelli di 28 anni e di altri due moldavi di 52 e 35 anni. La banda risponde dei reati di ricettazione, furto e resistenza, avendo cercato di opporsi all’arresto all’arrivo dei poliziotti. Secondo le indagini degli inquirenti, la banda avrebbe commesso diversi e ingenti furti in pochissimo tempo, rubando innanzitutto targhe automobilistiche al fine di apporle su altrettanti veicoli rubati. I poliziotti, insieme ai colleghi della polizia locale hanno proceduto d’iniziativa al fermo di indiziato di delitto nei confronti dei quattro, due dei quali dimoranti in città. Il gruppo, infatti, è stato identificato a seguito di certosine indagini coordinate dalla procura; indagini durate mesi e caratterizzate da appostamenti, intercettazioni e analisi delle telecamere di videosorveglianza.
Lo scorso 5 dicembre gli agenti sono entrati in azione e i quattro componenti della banda sono stati individuati in un capannone di Sassuolo, al cui interno erano custoditi due mezzi pesanti provento di furto (i colpi erano avvenuti a Fidenza e Scandiano), con all’interno l’ingente refurtiva. Parliamo di duecentomila euro in elettrodomestici rubati a una ditta di via Germania la notte precedente, stipati all’interno dei mezzi. "L’attività di indagine era già avviata, in coordinamento con la procura – sottolinea il dirigente Paternoster – il personale della mobile e della polizia locale è intervenuto all’interno del capannone di Sassuolo trovando i mezzi pesanti, provento di furto oltre a diversa refurtiva stipata nei camion.
L’intervento è stato a sorpresa e hanno tentato di darsi alla fuga, ma è stato svolto in modo impeccabile dalla mobile e dai colleghi della polizia di Stato. Nel corso delle perquisizioni svolte all’interno delle abitazioni degli indagati abbiamo recuperato altre auto e camion provento di furto, nonché altra refurtiva sottratta da alcuni esercizi commerciali, come quaranta biciclette del valore di 40mila euro, punte per escavatori del valore di circa trentamila euro e utensileria del settore edile di cui stiamo accertando la provenienza.
Il dirigente ha spiegato come i furti avvenissero a cavallo delle province di Modena, Reggio e Parma. "La merce veniva stoccata, poi sarebbe stata verosimilmente venduta altrove ma non sappiamo ancora quale fosse il ‘canale’. Come è capitato in altre occasioni, sensibilizziamo le aziende che hanno subito furti a contattare la Questura o la polizia locale". Lunedì si è svolta l’udienza di convalida a seguito della quale il Gip ha disposto per i quattro la custodia cautelare in carcere. I ladri, alla vista degli agenti hanno anche tentato di fuggire ma sono stati bloccati e ammanettati e non con poca fatica.
Si sono infatti scagliati contro i poliziotti, colpendoli con calci e pugni. Annalisa Giunti, vice comandante della polizia locale sottolinea: "Un successo, questa operazione che mostra quanto lo scambio di informazioni e il lavoro in modo congiunto porti a questi risultati così importanti, soprattutto in questo periodo per le aziende che hanno subito i furti. E’ stato fondamentale essere riusciti ad arrestare gli autori dei reati. Le indagini condotte sono state complesse ma sicuramente proficue".