
Pubblico delle grandi occasioni e visita d’eccezione ieri pomeriggio per celebrare e sancire la riapertura, avvenuta ieri mattina, della sede vignolese della palestra GimFive di via Caruso (sopra al centro commerciale Marco Polo). Una quarantina, infatti, le persone presenti, e tra queste il senatore Gianlugi Paragone del movimento Italexit, oltre a Federico Milieni (responsabile marketing di GimFive), all’avvocato Mauro Sandri del Foro di Milano (difensore del gruppo) e allo stesso Stefano Gambaccini, fondatore e titolare di GimFive. "Oggi è una grande giornata perché torniamo a lavorare" ha detto un raggiante Milieni, mentre in effetti alcuni clienti erano all’interno della palestra, ad allenarsi in barba ai Dpcm in vigore e, soprattutto, dopo il sequestro e il dissequestro lampo di questa palestra, avvenuti la settimana scorsa, sempre per il mancato rispetto dei Dpcm. Poi Paragone ha rincarato la dose, mettendo in luce quelle che secondo lui sono autentiche contraddizioni: "Quell’assembramento che qui viene negato – ha detto – io l’ho invece vissuto al Senato, al momento del voto di fiducia al Governo. Come si può dire che non c’è disparità in tutto questo? Io chiedo allora che siano sanzionati tutti i senatori della Repubblica. Ciò che è accaduto a Vignola (sequestro e dissequestro, ndr) è un caso di "sanzioni a geometria variabile". Lo stesso Paragone, inoltre, ha rimarcato come il diritto alla salute non possa prevalere su tutti gli altri diritti e ha accennato agli interessi in gioco, da parte delle case farmaceutiche, sulla questione dei vaccini. Anche l’avvocato Mauro Sandri non ha dubbi: "L’Articolo 1 della Costituzione Italiana (L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, etc. ndr) deve prevalere dal punto di vista giuridico sanitario sull’Articolo 32 ("La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, etc., ndr).Stefano Gambuccini, infine, ha rilevato: "Solo lo scorso anno abbiamo perso 1,5 milioni di euro di fatturato rispetto all’anno precedente. I nostri 90 collaboratori sono ormai allo stremo. Chiedo sostegno vero per noi imprese, uno sgravio anche per i proprietari degli immobili (stiamo ricevendo anche degli sfratti) e la possibilità di accedere ad aiuti concreti. Non chiedo nessuna elemosina e nessun contributo pubblico, piuttosto la possibilità di accedere ad un finanziamento da estinguere ad esempio in una decina d’anni". Intanto, ora la palestra di Vignola continuerà ad essere aperta nonostante le multe che sono già ’piovute’ su tutti il gruppo e che, secondo quanto riferito nella conferenza stampa di ieri pomeriggio, avrebbero già superato (ma la cifra precisa nessuno sul momento la sapeva) i 10.000 euro.
Marco Pederzoli