Modena, 18 febbraio 2023 – A Modena si gioca tanto d’azzardo: 1, 15 miliardi di euro nel 2021, pari a una media di 1.936 euro ogni residente maggiorenne, un miliardo e 700milioni stimati nel 2022. Federconsumatori, Arci e Acli Modena hanno scattato la fotografia del fenomeno, il secondo rapporto sul territorio, ricavando una serie di dati inquietanti: “Se prendiamo tutti i redditi dei modenesi nel 2021 – ha spiegato per esempio il presidente di Federconsumatori Modena Marzio Govoni - quanto giocato corrisponde a un mese di reddito generale. In provincia fino al 31 gennaio, San Geminiano, tutto il reddito è andato ‘investito’ nei giochi d’azzardo. Nel 2020 questa soglia era al 25 gennaio. E se fossero confermate le ipotesi più pessimistiche nel 2022 potremmo registrare il grande balzo verso il 14 febbraio, san Valentino”.
Il gioco d’azzardo sconvolge un po’ tutta Italia e l’intera regione naturalmente (l’azzardo legale rappresenta il 7 per cento del Pil), ma a Modena ci sono alcune anomalie degne di nota: la prima è che in provincia, seppure per poco, non è ancora avvenuto il sorpasso del gioco online sul gioco fisico: “E’ il segnale dell’esistenza di una vastissima rete di luoghi dove è possibile giocare fisicamente”. La seconda differenza riguarda il capoluogo: “Modena e Reggio sono le due uniche città dell’Emilia Romagna dove la media del giocato online è inferiore alla media provinciale. Ciò è dovuto all’esistenza nella nostra provincia di due piccole Las Vegas: Carpi e soprattutto Sassuolo, dove si arriva a 1700 di giocate online pro capite (dai 18 ai 74 anni)”.
Particolarmente diffuso a Modena è il Gratta e Vinci. “Sono 614 i luoghi di provincia dove sono venduti, mentre il giocato cresce del 45% sul 2020 e sono 297 gli euro investiti pro capite, corrispondenti a 60 ‘grattini’. Chi presenta questo rapporto – spiegano le associazioni – non è proibizionista, non chiede di vietare il gioco d’azzardo e non lo ritiene l’impero del male. Allo stesso tempo, crediamo che chiunque abbia a cuore il Bene pubblico deve occuparsi di azzardo, di azzardopatia, degli effetti del gioco sui bilanci, non solo economici, personali, familiari e affettivi. Deve aspirare alla redazione di un bilancio sociale sugli effetti dell’azzardo, i cui costi ricadono su tutti, non solo sui giocatori. Deve chiedere che i dati e i numeri siano liberati da segretezze senza senso”.