Ecco chi sono i "Giusti fra le Nazioni"

In Municipio si è svolta la cerimonia di consegna delle onorificenze alle famiglie che aiutarono gli ebrei durante la guerra (FOTO)

Un momento della cerimonia

Un momento della cerimonia

Pavullo (Modena), 9 luglio 2014 - "Senza quelle azioni generose mio padre non sarebbe sopravvissuto alla guerra e io non sarei nato dieci anni dopo. Verso le persone che hanno compiuto queste azioni io provo la gratitudine di un figlio verso i genitori che gli hanno dato la vita". Parole che hanno commosso, queste pronunciate ieri mattina dal professore Enzo Neppi, figlio di Bruno Neppi, nella sala Consiliare del Municipio di Pavullo, in occasione della cerimonia di consegna delle onorificenze di "Giusti fra le Nazioni" alle famiglie Casolari, Succi di Ca’ Potino e Romani, per aver dato rifugio e sostegno, rischiando la vita, ai sette membri della famiglia ebrea Neppi di Bologna. A rappresentare queste famiglie c’erano Romano Casolari e Succi Terenzio, che ora abita a Novellara di Reggio Emilia, entrambi testimoni diretti di quei tragici giorni, e Rita e Adriano Corsini. (FOTO)

 

Erano presenti Sara Ghilad, in rappresentanza dello Stato d'Israele, il rabbino capo della Comunità ebraica di Modena, Beniamino Goldstein, amministratori di Comuni del Frignano, il presidente del Consiglio comunale di Pavullo Gianluca Vignali. Il sindaco Romano Canovi ha ricordato che «persone comuni, con la loro opera, hanno consentito ad altri loro simili di sopravvivere, seguendo quanto recita il Talmud: "Chi salva un uomo è come se salvasse tutto il genere umano". Da ieri, i ‘Giusti fra le nazioni’ di Modena e Provincia da 8 salgono a 16. 

E gli 8 celebrati ieri sono tutti della frazione Verica. Questi i loro nomi che saranno incisi nel "Giardino dei Giusti", presso lo Yad Vashem di Gerusalemme: Luigi Succi e Maria Pini, i fratelli Casolari (Cristina, Maria e Giovanni), Denilia Romani (moglie di Giovanni), la sorella Maria, e Francesca Serafini, cognata di Maria Casolari.

I salvati dalla barbarie nazifascista furono i bolognesi: Maria Ravenna con il marito Adolfo Neppi e il figlio Guido, Giulio Neppi (editore ferrarese) con la moglie Alberta Carpanetti, la cognata Elisa, il figlio Bruno e la cugina Eugenia Fiano. Fondamentale fu l’aiuto che ricevettero del parroco don Michele Montanari. Fuggì a Verica anche un’altra famiglia ebrea di Bologna composta dall’ing. Mario Levi, nato a Modena nel 1902, da sua moglie Ida Crimi e dai 6 figli. Furono ospitati dalla famiglia di Alfonso e Clementa Mucciarini in località Montefoliniano. Ieri mattina la figlia Gianna ha espresso il desiderio di poter fare giungere un riconoscimento ufficiale anche ai Mucciarini.

Walter Bellisi