LAURA CORALLO
Cronaca

Gruppo di amici rileva lo storico Opificio

UN GRUPPO di amici imprenditori sassolesi sono gli ‘eredi’ dell’antico Opificio liquori Roteglia, attività artigianale che, dal 1848, produce il Sassolino e il Nocino, liquori simbolo di Sassuolo.

Hanno dai 35 ai 50 anni e producono il famoso Sassolino nei locali un po’ retrò delle origini, in via Mazzini, in quell’inconfondibile atmosfera dove il tempo sembra essersi fermato.

Un po’ per portare avanti la tradizione centenaria, un po’ per cimentarsi in un’impresa, i fondatori del nuovo marchio, Roteglia 1848, portano avanti questa particolare lavorazione con coraggio e determinazione. Andrea Silvestri si occupa della produzione, da vero liquorista, e insieme a Federica Baccarani curano le vendite (insieme nella foto). Francesca Rivi invece segue marketing e la comunicazione.

«L’IDEA di rilevare l’Opificio è nata nel 2017 – spiega Francesca Rivi – Io e il gruppo eravamo già impegnati in altre attività lavorative, cercavamo una nuova opportunità di business da sviluppare, il cosiddetto piano B per il nostro futuro. L’incontro con Lorenzo Roteglia, che all’epoca stava cercando un ‘successore’ all’azienda, è stato molto positivo e ha messo in luce gli obiettivi comuni: dare continuità alla produzione artigianale dei liquori evitando la distribuzione industriale. Con l’acquisizione dell’azienda abbiamo mantenuto il marchio e la ragione sociale, con l’aggiunta dell’anno di fondazione, 1848, per rafforzarne il senso di continuità. Dopo un anno dall’apertura, seguita da ricerche, sperimentazioni, creazione di reti e acquisizione di nuovi metodi di lavoro, affrontiamo oggi questo ambiente con molta umiltà e voglia di imparare».

GRAZIE a loro l’antica distilleria, divenuta famosa anche per la produzione di liquori come il Sassovo, conserva la produzione artigianale anche di infusi alcolici e bagne per dolci secondo le antiche ricette tramandate di padre in figlio, di generazione in generazione.

«Tutti i processi di lavorazione dei liquori sono interamente eseguiti a mano, utilizzando macchinari d’epoca, e ciascun liquore ha una sua specifica lavorazione – spiega Silvestri – . Produciamo seguendo esattamente le ricette della Famiglia Roteglia, portando in luce liquori e infusi desueti e dando importanza alla scelta delle materie prime locali, ad esempio utilizzando le uova prodotte a Varana per produrre il Sassovo».

«Attualmente non puntiamo su obiettivi economici immediati – conclude Francesca –. Noi soci, dividendoci i diversi ruoli, stiamo investendo tutto nell’azienda, cercando di acquisire le competenze per gestire al meglio un’attività molto complessa ma con ottime prospettive di crescita per il futuro».