Hera: "Siamo in crescita e migliora il piano industriale"

"I divendi cresceranno del 25%, investimenti finanziari per 3,2 miliardi di euro"

Migration

Grazie ai risultati superiori alle aspettative del 2020, Hera aggiorna in un’ottica di rilancio il piano industriale per i prossimi tre anni e punta a distribuire nel 2024 un dividendo in crescita del 25% rispetto all’ultimo deliberato dall’assemblea dei soci. Il nuovo piano industriale, approvato oggi dal consiglio di amministrazione prevede il raggiungimento di un margine operativo lordo di 1,3 miliardi di euro (+215 milioni) nel 2024, investimenti industriali e finanziari complessivi per circa 3,2 miliardi e un rapporto a 2,8x tra posizione finanziaria nettae margine operativo lordo. L’obiettivo della multiutility è ottenere quattro milioni di clienti nel settore energia e realizzare una crescita in linea con Next generation Ue. In particolare, lo schema di riferimento del nuovo piano si compone di tre dimensioni, ambientale, socio-economica e innovazione, intorno alle quali si articolano tutti i progetti di Hera. Nella dimensione ambientale rientrano la promozione dell’economia circolare attraverso il recupero, il riuso e la rigenerazione delle risorse, gli interventi per incrementare la resilienza delle infrastrutture, in chiave di prevenzione e mitigazione dei rischi e, piu’ in generale, tutte le azioni per la lotta al cambiamento climatico, puntando su bioenergiegreen gas ed efficienza energetica. Il piano al 2024 prevede investimenti in crescita: 3,2 miliardi di euro, in media di 640 milioni all’anno,il 40% in piu’ rispetto alla media dell’ultimo quinquennio. In particolare, sono previsti in aumento gli impieghi per lo sviluppo organico, 2,9 miliardi, 400 milioni in piu’ rispetto alla precedente pianificazione. Alle acquisizioni e alle gare per i servizi regolati verranno destinati circa 280 milioni, con una lieve riduzione per lo slittamento di alcune gare gas, in parte compensata dal maggior fabbisogno per investimenti in linee esterne. Più in generale, il 60% degli investimenti sarà destinato a progetti coerenti con gli obiettivi europei. Il 42% andrà ad attività in linea con il ‘Green Deal’, per la riduzione delle emissioni, la carbon neutrality, la resilienza dei business e l’economia circolare. Il restante 18% sarà destinato all’evoluzione tecnologica: dallo sviluppo della cybersicurezza al telecontrollo, dai cassonetti ‘intelligenti’ per la differenziata ai nuovi contatori. Oltre il 40% della marginalita’ derivera’ dalla filiera reti, che include i servizi di distribuzione elettrica e gas, il ciclo idrico e il teleriscaldamento: il margine operativo lordo atteso al 2024 e’ di 532 milioni, in crescita sui 480 milioni del 2019.