Tra le sfogline più esperte e ancora più attive c’è lei, l’inossidabile Amelia, che solo per l’anagrafe ha 85 anni, perché a vedere come tira la sfoglia proprio non si direbbe. Castelfranchese doc, originaria di Recovato, lei lo precisa subito: "Ho iniziato a imparare a tirare la sfoglia in tenera età. A 10 – 15 anni sapevo già farla, poi non ho mai smesso. Anche oggi – continua – preparo tortellini, tortelloni, lasagne, rosette e diversi altri piatti della tradizione". Il suo segreto? "Sicuramente utilizzare ingredienti di prima qualità, e anche un buon mattarello. Io, ad esempio, utilizzo ancora quello che mi ha lasciato mia suocera. Sia da lei sia dalla mia famiglia, del resto, ho imparato tanto a livello di cucina". Nonostante l’età, anche Amelia lavora, per preparare al meglio la Sagra, dalle quattro alle cinque ore al giorno per diversi mesi. Ma non sia mai detto che si dimentichi di non preparare da mangiare a casa. "Quando sono molto impegnata per la Sagra, mi metto avanti e preparo prima qualcosa da avere pronto per pranzo e per cena". Amelia ha tre figli e, da buona sfoglina, è cultrice del tortellino tradizionale di Castelfranco Emilia, quello fatto in brodo di cappone. "Ma a uno dei miei figli – rivela – piacciono quelli alla panna". E qui viene fuori l’amore filiale, che consente appunto di fare questa eccezione. Anche Amelia, oltretutto, è assieme a Matilda una delle addette a tirare la sfoglia, il fondamento da cui nasce il tortellino. "Ci siamo io, la Bianca, la Graziella e la Matilda a tirare la sfoglia", spiega la stessa Amelia, quando si parla della sua professione da sempre e della sua passione. Assieme a loro, inoltre, è d’obbligo una citazione anche per Sergina Caponcelli, presidente dell’associazione Maestre Sfogline Aps, che con grande passione porta avanti una tradizione più che mai casalinga, poiché in ogni casa c’è qualche piccola variante e qualche piccolo segreto per fare un buon tortellino.
m.ped.