"I cortei no vax pesano sugli incassi dei negozi"

Il presidente di Confcommercio, Tommaso Leone: "Abbiamo già parlato con le autorità perché c’è un grave disagio degli imprenditori"

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di Vincenzo Malara

Commercianti ‘ostaggio’ dei cortei no-vax il sabato pomeriggio in centro storico. Un disagio che non può più essere ignorato, soprattutto alla luce della (lenta) ripresa in corso e l’arrivo delle festività natalizie, momento attesissimo dai negozianti, soprattutto ora.

Il presidente provinciale di Confcommercio Modena, Tommaso Leone, lancia un appello alle istituzioni (come già, a più riprese, avevano fatto i singoli esercenti del centro della città) e fa il punto su attese e auspici per il futuro del tessuto economico, ancora alle prese con gli effetti dell’emergenza sanitaria.

Le manifestazioni dei no vax in centro sono ormai un appuntamento fisso del sabato. Quali sono le conseguenze per i commercianti?

"Ci siamo lasciati alle spalle oltre un anno e mezzo di pandemia, che ha provocato perdite umane gravi e colpito migliaia di aziende modenesi, soprattutto del terziario, ma ora il Covid sembra essere sotto controllo e l’economia ha ripreso a correre. In questo contesto le imprese devono poter lavorare, non possiamo pensare che ogni settimana venga mandato in fumo fino al 20% di fatturato settimanale. Dunque, come abbiamo detto al prefetto ed al questore anche recentemente, va contenuto il disagio provocato dalle continue manifestazioni in centro spostandole fuori dal cuore della città e non vanno più tollerati cortei non autorizzati".

Come giudicate la campagna vaccinale?

"Il giudizio non può che essere positivo, visto che, al di là della prevedibile recrudescenza in atto della curva di contagi, il quadro è sotto controllo. I modenesi sono finalmente tornati alle abitudini di una vita normale e ciò ha permesso alle nostre imprese, ed in particolare a quelle del commercio e delle ristorazione, di riprendere la propria corsa. Ci auguriamo che l’onda lunga del ritorno alla normalità investa pienamente, nei prossimi mesi, il settore ricettivo, che è ancora lontano dall’obiettivo di tornare ai livelli pre-Covid". Tra qualche settimana entreremo nel clima delle festività. Quali sono i vostri auspici?

"Il Natale è, in particolare per il commercio, il periodo più importante dell’anno sul fronte dei consumi e ci sono le condizioni perché le vendite possano andare bene, in linea con i numeri dell’ultimo Natale pre-pandemia, quello del 2019. Speriamo soprattutto che per il settore moda e abbigliamento, messo in ginocchio dal Covid e che a causa della pandemia non ha potuto neppure sfruttare i periodi dei saldi, si aprano definitivamente le porte della ripresa". Avete timori a riguardo?

"Qualche paura c’è ed è naturalmente legata all’andamento dei contagi. Ma confidiamo nel fatto che la quarta ondata, in atto in alcuni Paesi europei, non investirà pesantemente il nostro Paese: grazie al 90% di italiani che responsabilmente ha deciso di vaccinarsi e nonostante i pochi gufi che manifestano senza vergogna in piazza contro la ‘dittatura sanitaria’, non ripiomberemo in nuovi lockdown".

Siamo nel bel mezzo di una vera ripresa, quindi?

"I dati macroeconomici nazionali elaboratori da Istat, quelli settoriali osservati dal nostro centro studi, le previsioni di Prometeia, l’andamento della nati-mortalità delle imprese indagato dalla Camera di Commercio di Modena, ci dicono che la ripresa è oggettivamente in atto e perdurerà anche nei prossimi mesi. Ci preoccupano le dinamiche schizofreniche nei prezzi di prodotti energetici e materie prime, che potrebbero avere effetti negativi sui consumi delle famiglie. Ma nel complesso il terziario modenese è prevedibile che chiuda l’anno con tassi di crescita, sul 2020, anche a doppia cifra".