I gestori: "Non siamo ladri, il governo fa confusione"

I gestori: "Non siamo ladri, il governo fa  confusione"

I gestori: "Non siamo ladri, il governo fa confusione"

"Siamo stanchi di passare per ladri, e certo non era ciò che ci aspettavamo dal governo". Sono le prime dichiarazioni di Ercole Gori, presidente di Faib (Federazione autonoma italiana benzinai), dopo l’annuncio del decreto legge del governo sui prezzi dei carburanti. "Questo provvedimento non colpisce chi doveva colpire, le compagnie petrolifere e i retisti", sottolinea Gori "ma l’anello più debole della catena: i compensi dei benzinai non si calcolano a percentuale ma hanno un margine fisso che è intorno ai 3 centesimi lordi, indipendentemente dal costo finale del carburante".

Inoltre, i dati ufficiali del Ministero dell’ambiente "certificano che l’aumento dei prezzi alla pompa è in linea con il rialzo dovuto al ripristino delle accise: infatti, la benzina, il Gpl e il gasolio sono aumentati in misura minore dell’aumento dell’accisa". In media, da inizio gennaio, la benzina è aumentata di 0,168 eurolitro, "ossia in misura minora dell’aumento dell’accisa e la stessa cosa è successa anche per gasolio e Gpl".

Il provvedimento, prosegue la Federazione dei benzinai, del governo risulta quindi "fuorviante e inutile". Non accettano di essere considerati "pericolosi speculatori" e che venga scaricato su di loro l’accusa degli aumenti. "Inoltre, non viene affrontato il rischio che il prezzo possa essere influenzato dall’illegalità fiscale e contrattuale", che secondo gli studi di Confesercenti, "conta il 30% dell’erogato totale della rete".

Tutto ciò, tira le somme Gori, non fa altro che "esasperare ulteriormente i gestori, che espongono già una decina di cartelli prezzi sulle aree di servizio e si crea quindi una vera e propria babele cartellonistica, utile solo a far rischiare ai gestori ulteriori sanzioni creando confusione nei consumatori".

Poiché prezzi e rete "sono stati liberalizzati da decenni per garantire la concorrenza, come si definirà il prezzo da praticare?" si interroga Gori. "E ancora, l’obbligo di esposizione dell’ennesimo cartello col prezzo medio, che benefici potrà portare a consumatore?".

Faib sa "che i prezzi variano da territorio a territorio e conoscere la media nazionale non potrà avere alcun beneficio pratico" . Anzi, "verrà solo alimentato il caos e si istigheranno comportamenti ostili verso l’innocente gestore al quale viene imposto il prezzo di vendita senza nessuna possibilità di modifica".

In conclusione, per i benzinai "il decreto legge rischia di essere solamente propaganda ma con un effetto reale di complicazione e incremento degli oneri per le imprese del settore, aprendo anche qualche problema rispetto alla normativa in materia di concorrenza". Gori annuncia che "verrà fatto di tutto per cercare di modificare un provvedimento tanto ingiusto quanto inutile".

Sofia Berselli