"I parti lungo il tragitto sono nella media"

Bacchi, direttrice sanitaria Ausl: "Elicottero inviato nel 2,7% dei casi. E l’offerta ginecologico-ostetrica è tra le più ricche della provincia"

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La nuova direttrice sanitaria dell’Ausl Modena Romana Bacchi, ancora fresca di nomina, si trova subito a gestire la delicatissima questione del punto nascita di Pavullo.

Dottoressa Bacchi, esiste una delibera di giunta regionale per la riapertura del punto nascite di Pavullo?

"Noi lavoriamo nell’ambito del mandato che la Regione ha dato alle aziende sanitarie, quindi anche alla nostra, relativo alla riapertura dei punti nascita redigendo il progetto di fattibilità per la riapertura del Punto nascita di Pavullo, come appunto chiesto dalla Regione, utile alle procedure che saranno necessarie".

Nell’analisi tecnica inviata a Roma, sono state specificate le ’difficili condizioni orogeografiche’ del territorio?

"Tutte elencate e ben precisate. Allo stesso modo è stato illustrato il sistema di emergenza-urgenza operativo sul territorio, a garanzia della sicurezza dei cittadini. Negli ultimi anni abbiamo attivato l’automedica al pronto soccorso di Pavullo, l’auto infermieristica notturna a copertura dell’Alto Frignano, l’infermierizzazione dell’ambulanza con soccorritori di Polinago, l’ambulanza infermieristica a Sestola e un’altra a Fanano. Da ottobre 2017 è poi attivo il monitoraggio di tutti gli eventi ostetrici gestiti sul territorio e in pronto soccorso".

L’ultima parola sulla riapertura spetta alla Regione?

"A essere vincolanti sono le disposizioni del ministero della Salute, ciò non toglie la chiarezza dell’indicazione arrivata dalla Regione alle Ausl sulla riapertura riguardante la stesura di un progetto. Il percorso è questo: il Comitato percorso nascita nazionale (CPNn) ha funzione di coordinamento e verifica delle attività previste dall’Accordo del 16 dicembre 2010, con il coinvolgimento delle direzioni generali del ministero della Salute coinvolte (Programmazione, Prevenzione, Comunicazione, Ricerca, Sistema informativo), delle Regioni e Province autonome e di altre istituzioni sanitarie nazionali (lss, Agenas). Il CPNn ha il compito di esprimere un parere motivato sulle richieste di deroga che arrivano dalle Regioni relativamente a punti nascita che si vogliono aprire pur con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui, per il tramite dei Comitati percorso nascita regionali. Pertanto, il CPNn è consultivo per il ministero (non per le Regioni) e, come dicevo, a quel punto diventano vincolanti le disposizioni del ministero stesso".

Con ‘piano di riapertura sperimentale’ cosa si intende?

"Il percorso è quello che ho appena spiegato. E, come richiesto, l’Ausl ha redatto un progetto di fattibilità in base ai requisiti previsti dall’accordo Stato-Regioni del 2010, con le risorse necessarie sul piano strutturale, tecnologico e di professionisti. I passi successivi sono quelli fissati nella procedura di richiesta di deroga".

Sono molte le mamme che negli ultimi anni hanno partorito lungo il tragitto verso gli ospedali della pianura?

"Anche in questo caso i dati sono molto chiari: nel distretto di Pavullo la frequenza dei cosiddetti parti precipitosi, quelli, cioè, entro meno di tre ore dall’inizio del travaglio e che nella maggior parte dei casi si risolvono con esiti positivi, è del tutto simile a quelle degli altri distretti e province italiane. È quanto risulta dal monitoraggio giornaliero sugli eventi ostetrici che effettua il sistema di emergenza-urgenza provinciale. Situazione confermata anche dal numero di interventi dell’elisoccorso sul numero complessivo di gravidanze".

Eppure i comitati denunciano un uso frequente dell’elicottero per le donne incinta.

"La realtà è nei numeri: gli interventi dell’elicottero sono stati 7 nel 2021, su 252 gravidanze, il 2,7%. E va ricordato che l’invio dell’elisoccorso è stabilito sulla base della valutazione della centrale operativa che riceve la telefonata e attiva più mezzi su uno stesso evento (non solo l’elicottero), aggiornando costantemente sull’evolversi della situazione. Siamo nelle condizioni di garantire il servizio migliore e i cittadini del Frignano devono sentirsi sicuri che un intervento, qualsiasi esso sia, non pregiudica certo l’assistenza sul resto del territorio".

Quali servizi sono attivi per le mamme in Appennino?

"Il percorso nascita sul Frignano funziona molto bene perché sono state fortemente incrementate tutte le attività pre e post-partum, tanto che l’offerta ginecologico-ostetrica è tra le più performanti della Provincia. Cito un solo dato fra i tanti: la quota di donne residenti nel distretto di Pavullo seguite in consultorio durante la gravidanza è aumentata dal 51,1% nel 2013 al 71,6% nel 2019, rispetto a medie regionali del 43,1% nel 2013 e del 53,9% nel 2019. E vi sono altre iniziative significative"

Ovvero?

"Prime visite post-parto in ambulatorio, visite a domicilio durante il puerperio e colloqui con le ostetriche durante la gravidanza".

Riccardo Pugliese