
La regina ha provato anche a chiudere i cappelletti durante la visita a Ravenna. Il ’cicerone’ gastronomico: "Incontro di mondi e sapori che ha incantato tutti".
Tirare la sfoglia e chiudere i cappelletti romagnoli sotto lo sguardo sapiente dello chef stellato Massimo Bottura. Questa è stata la sfida che ha accolto Re Carlo III e la regina Camilla fuori dal municipio di Ravenna, in piazza del Popolo, dove ad aspettarli c’era un ‘Inghilterra-Emilia-Romagna Festival’ organizzato per l’occasione. I reali, infatti, dopo un pit stop per salutare e stringere le mani alle tante persone presenti, si sono recati negli stand dove un cicerone d’eccezione li ha guidati alla scoperta delle tradizioni gastronomiche, culturali e artigianali della regione: Massimo Bottura. Con loro anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale, la presidente della provincia di Ravenna Valentina Palli e il sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia. Così, la regina Camilla ha provato a tirare la sfoglia e a chiudere cappelletti nello stand dedicato alla pasta fatta a mano, sotto l’occhio dello chef. "Oggi ho vissuto – racconta Massimo Bottura – un momento che custodirò come un tesoro: ‘Venite in Emilia Romagna con noi’, l’incontro con il presidente Sergio Mattarella, con Re Carlo III e la Regina Camilla. Abbiamo parlato di cibo che include, che cura, che racconta storie e abbraccia l’umanità più fragile. In questo dialogo tra culture e cuori, ho presentato anche i passatelli, un piatto nato dalla povertà creativa e dalla saggezza contadina: pane secco, Parmigiano e uova. Un piatto che ho collegato idealmente al Refettorio di Londra, inaugurato da Tom Parker Bowles, figlio di Sua Maestà, dove ogni giorno si trasforma il pane in oro restituendo bellezza al cibo scartato e dignità a chi lo riceve. Etica ed estetica che si incontrano nel piatto". Ma il clou è stato il momento della chiusura dei cappelletti. Un gesto che parla di tradizioni e che lega l’Emilia-Romagna per intero. Un gesto "Pretty good" (piuttosto buono ndr.), come ha commentato lo chef alla vista del cappelletto chiuso dalle mani della Regina. "Mettiamolo in mezzo agli altri, nascondiamolo" ha poi scherzato. "Abbiamo anche condiviso un piccolo rito gentile: ho preparato per lei un kir balsamico, miscelando un sidro ai fiori di sambuco con il nostro Aceto Tradizionale di Modena. Un brindisi lieve, profumato, che unisce natura, eleganza e memoria. C’è stato anche un momento di pura meraviglia – continua lo chef –. Abbiamo aperto insieme una forma di Parmigiano Reggiano stagionato 50 mesi, una vera opera d’arte della natura e del tempo. L’abbiamo assaggiato in abbinamento a un Aceto Balsamico Tradizionale Extravecchio e a un whisky torbato dai profumi profondi. Un incontro di mondi e di sapori, che ha incantato tutti: un viaggio sensoriale tra terra, fuoco e storia". E poi, per i reali è stata confezionata dallo stand Slow Food una doggy bag con i prodotti di diversi presidi da portare a casa, molti dei quali made in Modena, come lo sherry di moretta di Vignola e la composta di moretta di Vignola. Presenti, a Ravenna, anche alcune signore modenesi che seguono la monarchia inglese indossando cappellini come tradizione.
Ottavia Firmani