REDAZIONE MODENA

Il bilancio del colonnello Caterino: "Controlli sempre più capillari. Ma i codici rossi sono in aumento"

Cambio al vertice. Il comandante dei carabinieri saluta la città: "Sempre attenti alla tutela dei più deboli". Ecco i numeri dell’attività nei primi otto mesi dell’anno: "Oltre 15mila i reati perseguiti, tanti in casa".

Colonnello Antonio Caterino

Colonnello Antonio Caterino

di Valentina Reggiani

Meno reati commessi a Modena, grazie ad una presenza sempre più capillare delle forze dell’ordine. I maggiori controlli hanno portato però ad un aumento dei reati perseguiti, delle persone denunciate così come di quelle arrestate e, in generale, identificate. Massima attenzione, poi, alle aggregazioni minorili violente – seppur sul nostro territorio non si possa parlare di associazioni vere e proprie e quindi di baby gang – e ai reati di genere. Crescono esponenzialmente, purtroppo, i codici rossi e quindi le violenze tra le mura domestiche. E’ quanto emerso ieri nel corso del saluto alla città da parte del comandante provinciale dei carabinieri di Modena, colonnello Antonio Caterino. A subentrare a Caterino, trasferito alla Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, quale Comandante del Reparto Corsi, il nuovo Comandante Provinciale Colonnello Lorenzo Ceccarelli. Ieri Caterino, nel salutare la stampa modenese ha fatto un primo bilancio dell’attività svolta dall’Arma nei primi otto mesi del 2024.

"Il nostro è stato sempre un lavoro improntato al dialogo, al confronto e alla tutela dei più deboli. In tutto questo il rapporto con le istituzioni è stato determinante: la consapevolezza che nessuno basta a se stesso per adempiere a missioni complesse, come è quella della sicurezza che rappresenta un bene primario e complesso. In questi primi otto mesi dell’anno abbiamo proceduto per moltissimi reati: ne abbiamo perseguiti 15.252 (su 18.608 totali) rispetto ai 14.581 perseguiti nei primi otto mesi dello scorso anno su 19.380 totali – ha sottolineato Caterino –. La risposta alla fiducia che i cittadini ci hanno dato la registriamo in termini di aumento dei reati scoperti del 22 per cento, delle persone arrestate e denunciate di oltre il 15 per cento e con un aumento delle persone identificate di oltre il 14 per cento. Ragioniamo di numeri superiori ai 107mila cittadini identificati a vario titoli, pericolosi e non, ma stando sempre vicini ai cittadini e a questi numeri si aggiungono quelli delle tante persone venute in Caserma".

Caterino non ha fatto poi mistero circa il numero importante di reati ad opera di minori, sottolineando però come nella nostra provincia non siano stati rilevati contesti aggregativi tali da far ipotizzare la presenza di un’associazione per delinquere, meglio conosciuta come baby gang. "I dati ci consegnano un dato di devianza giovanile da tener marcato, che affonda le proprie radici nel disagio giovanile, che ha tante concause e che attinge alla fragilità dei minori, al contesto familiare, alla storia personale e alla provenienza di questi ragazzi – ha rimarcato Caterino. Il fenomeno va monitorato proprio perchè non sfoci in baby gang. Poi c’è il tema dei codici rossi in aumento – ha precisato – per i quali l’Arma procede al novanta per cento così come tutta quella parte di atti autolesivi legati a chi medita gesti estremi: la presenza dell’Arma anche in questo senso è importante". Caterino ha infine ricordato il grande impegno nell’ambito dei terribili omicidi e purtroppo numerosi che si sono registrati a Modena, facendo presente come proprio grazie a celeri e minuziose indagini sia sempre stato individuato l’autore.