Il maestro della batteria Pellegatti allo Smallet in un nuovo trio

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A promettere un intrigante campionario di proposte espressive entrate a pieno titolo nel linguaggio del jazz contemporaneo stasera dalle 21 allo Smallet è il "Paolo Pellegatti The New Trio" (Nadir Music), combo guidato dal drummer per eccellenza di Massimo Urbani, sospinto verso vette inattese dalla docenza di guru quali Enrico Lucchini, Ed Kaspick e Joe Hunt, percorso iniziato al Berklee College of Music di Boston. Con Pellegatti si possono ascoltare Giancarlo Porro ai sassofoni e Marco Farello al piano e tastiere. Ovvero, musicisti di calibro internazionale che agli acuti verso l’alto e alla fremente esplorazione aggiungono una solidissima architettura interpretativa.

Con la duplice esposizione del tema degli standard e delle melodie originali, acuminate dalle dissonanze degli arrangiamenti, allineate ai suoni dell’"organ trio". Un lascito di Hubbard a Pellegatti, tra le collaborazioni più edificanti per il batterista percussionista docente di jazz meneghino. Peculiarità che spiccavano fin dalle sue prime esperienze al Capolinea di Milano. Scolpite in tanti altri percorsi con Enrico Rava e Giorgio Gaslini, Chet Baker e Dizzy Gillespie, Joe Lovano e Lee Konitz, Franco Cerri ed Enrico Intra. Sua, tra l’altro, l’idea di creare, nel 2000, La Drummeria, speciale consorteria di batteristi che incluse Ellade Bandini, Walter Calloni, Maxx Furian e Christian Meyer. Griffe dell’evento: AmicidelJazz Modena.

Gian Aldo Traversi