Il pub apre le porte, Salvini: «Bevo una birra»

Dopo il tour de force nella Bassa, il leader della Lega viene accolto al Mr Brown di via Gallucci dal titolare che ha fatto retromarcia

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Alla fine il Mr.Brown di via Gallucci ieri sera ha aperto le porte a Matteo Salvini. Il leader della Lega ha voluto concludere il suo comizio in centro storico con un boccale di birra proprio nel locale dove, nell’ipotesi iniziale degli organizzatori, si sarebbe dovuto tenere l’incontro. «Ho solo sottolineato – dice il titolare Antonio Imperato – che non ho organizzato l’incontro, non ho invitato nessuno. Tengo aperto come tutte le altre sere e se Salvini o politici di altri partiti vogliono venire a bere una birra sono i benvenuti, il mio lavoro è gestire un locale».

Salvini è arrivato in via Gallucci alle 18.30, ad aspettarlo una cinquantina di persone avvolte in cappelli e sciarpe. Rispetto al Capitano delle 9 del mattino, quando ha visitato la discarica di Finale, l’unica differenza era la giacca sopra la felpa per affrontare il freddo diventato pungente: il sorriso, i saluti, i selfie con il cellulare dei fan, erano sempre quelli, identici nel copione del format che ha ormai ampiamente collaudato in lungo e in largo.

«Mentre Bonaccini pensa a stare su Facebook noi da domenica ad oggi abbiamo fatto 20 incontri in 20 piazze – esordisce – siamo gente alla buona, andiamo nei mercati, tra la gente. Molti mi dicono di aver votato Pd per una vita ma ora lo vedono come il partito dei banchieri». Un comizio breve a margine del quale il leader del Carroccio ha fatto chiare previsioni sul voto del 26 gennaio: «L’ultimo sondaggio Swg prima di Natale dava il centrodestra avanti di due punti: conto di vincere, non come in Umbria ma neanche per un punto: conto di vincere di un bel po’...».

L’entusiasmo della gente raccolto durante la giornata l’ha galvanizzato, «o mi dicono una cosa e ne faranno un’altra oppure.... qui il Pd prenderà una batosta». « Le sardine? Stanno già diventando un partito...».

Il bagno di folla del Capitano è cominciato nella Bassa di buon mattino in piazza Verdi, cuore di Finale Emilia, con i ‘selfisti’ e in un clima di festa da vittoria elettorale più che da comizio. E’ la discarica l’obiettivo. Il leader della Lega lancia, soprattutto, un messaggio chiaro a venti giorni dal voto che potrebbe strappare l’Emilia Romagna al governatore Bonaccini. «Vi chiedo di parlare, di svegliare… Ci sono parecchi modenesi indecisi, arrabbiati. Il treno della storia passa da Finale il 26 gennaio, dalle 7 alle 23, poi non passa più. Chi sale sul treno cambia la storia, dopo non lamentatevi». La folla acclama, qualcuno grida «non c’è lavoro», e molti lo seguono in via Comunale Rovere, nelle campagne di Finale, sede della discarica posta sotto sequestro dalla Procura, con una decina di indagati. E’ lì il clou della giornata, che fa tappa anche a Mirandola, nel ristorante Saul, alla start up biomedicale Rispa, e al Caseificio Cappelletta di San Possidonio con circa trecento simpatizzanti in attesa per un’altra ondata di ‘selfie’ tra le stadere di Parmigiano. Lo accompagnano, tra i tanti, l’onorevole Guglielmo Golinelli, i candidati regionali Stefano Bargi e Roberto Lodi, ma non c’è Lucia Borgonzoni e questo, a qualcuno, appare «strano».

Davanti alla discarica che la Regione vuole ampliare, ci sono loro, i comitati e gli agricoltori con gli striscioni ‘Giù le mani dalla nostra terra’; ‘Non sacrifichiamo la nostra salute per i vostri affari’. Il giovane presidente del consiglio comunale, Paolo Saletti, racconta di una «terra agricola prosperosa, ma inquinata, e non solo dalla discarica». Sono il sindaco Sandro Palazzi e il portavoce del Comitato ‘Ora tocca a noi’, Maurizio Poletti, a raccontargli la ‘vicenda discarica’. «Bonaccini vuole qua la più grande discarica del nord Italia. Dobbiamo ringraziare la Procura e i militari del Noe per i sigilli. L’Università di Parma – spiega Poletti – ha messo nero su bianco che il territorio è a rischio idrogeologico, oltre al fatto che è a ridosso dell’epicentro del sisma 2012, eppure alla Conferenza dei Servizi la Regione si è beffata di noi, e sono stati ignorati tutti i documenti che mettevano in evidenza tutte le criticità dell’area e l’inquinamento delle falde. Siamo trattati come cittadini di serie B».

E mentre Salvini è in viaggio verso Modena, in piazza a Finale si riuniscono circa 250 Sardine che intonano ’Bella ciao’ e slogan cp,e «la Bassa non si lega» e «Finale si deve slegare». Marouan Satte, uno dei leader delle Sardine, dal palco parla di impegno per una «politica vera, e per ideali concreti». Oggi la candidata alla presidenza della Regione Lucia Borgonzoni sarà in visita a Hmc biomedicale di Mirandola e alle 15.30 incontro porte chiuse in Comune con i Comitati dell’ospedale e i sindaci di centrodestra.

Viviana Bruschi

e Silvia Saracino