BARBARA MANICARDI
Cronaca

Il sindaco Mezzetti : "Questo è il mestiere più bello del mondo. Farò due mandati"

Primo bilancio a un anno dall’insediamento in piazza Grande "L’unico patto che onorerò è quello che ho fatto con i modenesi" "Sicurezza, cambieremo la funzione del chiosco in piazza Matteotti"

Il sindaco Massimo Mezzetti

Il sindaco Massimo Mezzetti

Modena, 10 giugno 2025 – "Fare il sindaco? E’ il mestiere più faticoso ma è anche il più bello del mondo". Sorride Massimo Mezzetti. Jeans, camicia e scarpe da ginnastica, seduto sul divano del suo ufficio in piazza Grande, prova a fare un primo bilancio a un anno dalla sua elezione e parla apertamente e per la prima volta di un secondo mandato: "Io sono disponibile...". La vittoria, a giugno del 2024, è stata nettissima: quasi il 64% dei consensi con 1.700 voti in più per lui rispetto della vasta coalizione che lo ha appoggiato. Una responsabilità non da poco, questo Mezzetti lo ha capito subito. Come ha capito – un po’ più tardi – che i tempi della macchina amministrativa non sono così veloci come si sarebbe potuto aspettare. Ma nonostante ciò "anche se la politica attiva è bella, amministrare una città così importante lo è ancora di più – confessa – perché puoi mettere in pratica le idee che hai, le traduci in fatti". E non pensava, il sindaco Mezzetti, di diventare popolare al punto da essere "fermato per strada da ragazzi che addirittura mi chiedono l’autografo..." come accade alle rockstar. Invece è così. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, ci sono le critiche, gli attacchi, gli sgambetti (tanti), le invidie, "tutte cose che riesco a gestire senza problemi perché resto fedele ai miei ideali e non stringo patti per convenienza o perché mi viene chiesto da qualche imprenditore. L’unico patto che ho stretto e che onorerò è quello he ho fatto con i modenesi". Sindaco, torniamo allora a giugno di un anno fa...anzi, a luglio. Oggi conferma senza se e senza ma la squadra di assessori che ha scelto? "Certamente, si". Perfetto, entriamo nel merito del programma allora: il piano rifiuti è stato un suo indiscutibile ’cavallo di battaglia’ in campagna elettorale e a inizio giugno, sui viali, sono comparsi i primi cassonetti per carta e plastica. A questo punto? "Il centro storico era il primo step. Entro l’estate toccherà alla zona Musicisti e a viale Gramsci poi via via in tutti i quartieri verrà attuata la contro-rivoluzione come avevo promesso". E’ stato difficile? "Diciamo che è stato complicato cambiare in corsa un sistema appena partito. C’erano accordi firmati e bandi vinti abbastanza vincolanti quindi rivederli ha richiesto più tempo di quanto avevo previsto". Lei aveva detto anche di voler riorganizzare la macchina comunale: ci è riuscito? "Ci stiamo riuscendo, a settembre vedremo il risultato di questo reset". Negli ultimi anni ci si è concentrati davvero tanto sulle grandi opere ma è stata trascurata la manutenzione ordinaria delle strade, dei quartieri, del verde e chi più ne ha più ne metta. In questo senso non ritiene che sia necessaria un’accelerazione? "Non è facile reperire le risorse ’correnti’ perché negli anni i soldi sono stati dirottati per lo più sulle grandi opere. Faccio un esempio: abbiamo circa 49 milioni di cofinanziamenti per i progetti del Pnrr, compreso quello che riguarda le ex Fonderie. Dobbiamo provare a liberare risorse per la spesa corrente e per curare di più la città. Lo stiamo facendo a partire dall’ultimo bilancio approvato". Lei ha ereditato dalla precedente giunta "tante opere da inaugurare". Ma purtroppo mancano le case per il ceto medio, per i lavoratori, per le famiglie e per gli studenti. Il piano c’è. A che punto è però l’attuazione? "Stiamo facendo il più velocemente possibile perché dobbiamo spegnere in fretta la febbre dei prezzi per quanto riguarda gli immobili. Lo sportello Abitare Modena è stato aperto qualche giorno fa. Io ho ricevuto da chi ha governato prima di me un lungo elenco di opere avviate, è vero. Ma la necessità di agire in tempi rapidi per non lasciarsi sfuggire i fondi del Pnrr è andata a discapito della destinazione d’uso di quei contenitori. Ma se in fase di progettazione non si definisce a cosa serve lo spazio...beh, poi diventa più difficile dargli una destinazione". Veniamo ora alla sicurezza: Modena qualche guaio ce l’ha. E in vetta alla classifica ci sono le baby gang. Che idea si è fatto? "Premesso che chi commette reati va punito severamente, io continuo a sentire il bisogno di interrogarmi sulle ragioni che portano adolescenti a scaricare la rabbia sui loro compagni, quello che chiamo un ’rumore sordo’. Tutto ciò deve essere valutato non solo dal punto di vista ’criminale’, ma anche sociologico e psicologico, lo ribadisco. Non possiamo prescindere dal chiederci cosa sta succedendo ai giovani. Dobbiamo capirlo per agire alla radice del problema". Lei pensa veramente che se avessimo più agenti di polizia avremmo risolto tutti i problemi? "Il tema della sicurezza è prioritariamente di competenza dello Stato e lo Stato deve farsene carico. Questo non lo dico per scaricare le responsabilità ma per avere chiaro chi deve fare cosa. Il decreto sicurezza appena approvato inasprisce le pene per chi delinque ma il punto centrale è la certezza della pena. Non è tollerabile vedere spacciatori arrestati uscire poche ore dopo. Dobbiamo essere certi che i maviventi scontino davvero le eventuali condanne. Avere la Questura in fascia A significherebbe avere più uomini delle forze dell’ordine e più persone in procura". Il centrodestra sostiene che sono arrivati in poco più di un anno 100 agenti in più... "Sì, ma al netto delle sostituzioni di chi è andato via sono 25. Di questi 19 destinati all’ufficio immigrazione, Non bastano. Io ho proposto alle opposizioni di lavorare insieme senza fare propaganda ma facendo pressione sul Governo perché rafforzi gli organici a Modena". Intanto però accoltellamenti, risse, spaccio e degrado dilafgante sono all’ordine del giorno. Soprattutto in alcune zone come i Giardini Ducali e al parco XXII Aprile. Che facciamo? "Ho chiesto che vengano rafforzati i servizi di controllo in quelle zone. Noi siamo pronti a fare la nostra parte con la polizia locale anche con pattugliamenti a piedi e con il presidio mobile rivedendo la funzione del chiosco in piazza Matteotti. La sicurezza è anche avere luoghi frequentati e vivi".