STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Impazzire per amore ai tempi di Bellini

’I Puritani’ in scena stasera alle 20 e domenica alle 15.30 al Pavarotti. Regia di Esposito e cast di prestigio: il tenore Gatin e il soprano Iniesta .

Impazzire per amore ai tempi di Bellini

Impazzire per amore ai tempi di Bellini

Quando parliamo di belcanto, il pensiero vola subito a Vincenzo Bellini: "Ogni sua pagina è come una carezza al cuore. Nulla è fuori luogo, non c’è elemento o momento delle sue opere che non si ascolti o non si ricordi piacevolmente", sottolinea Francesco Esposito che firma regia e costumi de ’I Puritani’, in scena stasera alle 20 e domenica alle 15.30 al teatro Comunale Pavarotti Freni per il ’Modena Belcanto Festival’.

Alessandro D’Agostini dirigerà la Filarmonica del Teatro Comunale e il Coro lirico di Modena (preparato da Giovanni Farina) e un cast di prestigio, con le voci sopraffine del tenore Ruzil Gatin (al debutto nel ruolo di Arturo) e del soprano Ruth Iniesta (Elvira), con Alessandro Luongo, Nozomi Kato, Luca Tittoto, Andrea Pellegrini e il tenore sassolese Matteo Macchioni (nelle vesti di sir Bruno). Le scene sono state create da Rinaldo Rinaldi e Maria Grazia Cervetti nel laboratorio scenografico del Comunale.

L’opera di Bellini debuttò nel gennaio 1835 a Parigi, e fu un successo clamoroso. Il compositore – che allora aveva 33 anni – era già famoso per varie sue opere, fra cui ’La sonnambula’ e ’Norma’, e quella sera il teatro si commosse fino alle lacrime. Ma pochi mesi dopo la vita di Bellini, il ‘Cigno’, fu stroncata da un’infezione intestinale, sia pure avvolta da un giallo: qualcuno sostenne che fosse stato avvelenato. ’I Puritani’, dunque, restano come il suo eccelso testamento artistico. Bellini ci conduce nell’Inghilterra dei Seicento, al tempo delle lotte tra seguaci di Cromwell e partigiani degli Stuart. Con un amore disperato nel tormento di due fazioni.

Esposito, come ce lo racconterà?

"Per me è sempre fondamentale il rispetto della musica e della tradizione. In quest’opera comunque ho voluto soffermarmi soprattutto su alcune caratteristiche psicologiche dei personaggi, e su temi come l’ossessione dell’amore e la dipendenza affettiva, che credo emergano fortemente e siano anche molto attuali".

Per esempio?

"Elvira cade nella follia a causa dell’amore sognato e perduto. Ecco, mi sono chiesto: si può davvero impazzire per amore, o è soltanto una pennellata melodrammatica di un autore romantico? Confrontandomi anche con amici psicologi, ho scoperto che, sì, davvero una sofferenza sentimentale intensa può condurre alla pazzia".

In che modo lo vedremo?

"Ho scelto di lavorare anche sui colori. Per esempio, già all’inizio dello spettacolo compaiono in scena alcune mime vestite di rosso che saranno poi un leit motiv lungo tutta l’opera. Rappresentano il destino, la drammaticità che circonda Elvira, la sua sofferenza. Anche il leggio su cui verrà siglato il patto matrimoniale è rosso, e viene conficcato sulla scena, come un pugnale. Ho avuto la gioia di lavorare con un meraviglioso gruppo di cantanti che sono anche valentissimi attori: a loro ho chiesto di calarsi pienamente nella psicologia dei loro personaggi".

Costumi e ambientazioni sono fedeli all’epoca...

"Certo, e immagino che qualcuno mi rimprovererà di rappresentare i puritani con i capelli lunghi: rispondo citando John Donne che agli inizi del Seicento segnalava che non tutti erano subito accorsi a tagliarsi le chiome. Vede, avremmo potuto spostare i ‘Puritani’ in un altro tempo o un’altra terra, magari in Israele e in Palestina: tutto si può fare, ma non credo abbia un senso. Sono convinto che la modernità dell’opera debba essere invece nella recitazione e nei temi che l’opera esprime. Nei ‘Puritani’ ognuno può trovare risonanze che parlano alla sua mente, alla sua anima e al suo cuore: in questo l’opera può colpire tutti e anche il pubblico più giovane".