"In viale Verdi situazione ormai invivibile Oltre alle prostitute c’è anche lo spaccio"

I residenti dopo il blitz della polizia che ha chiuso un locale dove venivano organizzati incontri a luci rosse. "Fate più controlli"

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di Valentina Reggiani

Stavano pian piano trasformando via Verdi in una strada a luci rosse ma i residenti non si sono certo fermati alle ‘apparenze’ e hanno segnalato nell’immediatezza quegli strani via vai dentro e fuori i presunti esercizi commerciali, dalle vetrate rigorosamente oscurate. E’ così infatti, grazie alla collaborazione dei residenti che la polizia ha sgominato un giro di prostituzione in via Verdi, nel cuore del quartiere Musicisti.

Per ora risulterebbe indagato solo un giovane napoletano, affittuario di uno dei due locali in cui veniva organizzata l’attività di meretricio, ma le indagini sono in corso: venerdì scorso sono scattati i sigilli nel locale preso in affitto dall’uomo, a piano terra di via Verdi. Ma, nel ‘giro’, sarebbero coinvolti anche alcuni sfruttatori stranieri.

I residenti delle varie palazzine e i commercianti si sono resi conto diversi mesi fa che qualcosa, in presunto Caf aperto h24 non andava: nessuno rispondeva al telefono o apriva la porta. Eppure la sera uscivano ragazze giovanissime in abiti succinti e uomini. Altri giovani, invece, camminavano velocemente lungo la strada con l’orecchio attaccato al telefonino, in attesa evidentemente di trovare il ‘punto’ di incontro. Fatto sta che i cittadini hanno fatto subito la segnalazione alla polizia e sono scattati i servizi di osservazione. Appurata l’attività di prostituzione all’interno del finto Caf, gli agenti della polizia sono entrati in azione perquisendo il locale e dando il via alle indagini. Nel frattempo, però, le giovanissime squillo hanno fatto ‘i bagagli’ e si sono trasferite in un locale a duecento metri di distanza, a quanto pare sub affittato ad una delle ragazze dal giovane napoletano.

Il ’trasloco’ non è passato inosservata a residenti e commercianti che hanno nuovamente segnalato le ‘stranezze’ del quartiere. Venerdì sono così scattati i sigilli nel locale in questione mentre – secondo i cittadini – il Caf si è nel frattempo trasformato in dormitorio.

"Tutto è partito dalla strana situazione che notavamo nel Caf – ha spiegato la titolare della macelleria di via Verdi – al telefono non rispondeva mai nessuno e nessuno apriva la porta. Hanno però iniziato ad uscire ‘signorine’ con tanto di pantofoline addosso e la strada ha iniziato a ‘pullulare’ di giovani e meno giovani che passavano lungo la via, andando avanti e indietro sul marciapiede per poi entrare nel presunto Caf. Anche gli abitanti del palazzo – spiega la commerciante – hanno iniziato a sentire strani rumori la notte e via via sono scattate le segnalazioni. La polizia ha così fatto irruzione nel presunto Caf e le signorine si sono spostate a inizio estate nel locale posto sotto sequestro venerdì pomeriggio".

"Quello che possiamo dire con certezza – sottolinea ancora la donna – è che la polizia ha fatto un ottimo lavoro. Quello che noi nel frattempo siamo riusciti a capire, invece, è che ‘al lavoro’ c’erano due giovanissime dell’Est mentre gli sfruttatori facevano il palo lungo la strada per controllare che nessuno disturbasse durante ‘gli incontri’. Questa, un tempo – conclude con amarezza – era una zona altolocata: ora ci sono locali a luci rosse e giri droga anche in attività chiuse più volte per non parlare di risse e prostituzione anche in un altro bar. Ora il Caf è pure diventato un B&b, pubblicizzato pure sui social. Insomma, la situazione è disastrosa".