"Incendi in Cile, bruciata la nostra casa"

Jacme Giacomozzi, figlio di emigranti, abita a Pavullo ma torna spesso in Sudamerica. Dal Frignano si sta organizzando una catena di aiuti

"Incendi in Cile, bruciata la nostra casa"

"Incendi in Cile, bruciata la nostra casa"

È rientrato a Pavullo dal Cile da pochi giorni Jacme Giacomozzi (foto), lasciandosi alle spalle una situazione diventata drammatica a causa di incendi che interessano una vasta area delle regioni di Araucanía, Bío Bío e Nuble, dove vivono alcune migliaia di discendenti di emigranti della montagna modenese.

Quando è partito, le fiamme si stavano avvicinando a Puren, nel centro -sud del Cile, cittadina dove è cresciuto e ha vissuto fino al 1998, prima di trasferirsi a Pavullo, terra degli avi, dove abita con la moglie e una figlia. Jacme è nipote di coloni frignanesi che nel 1904 e 1905 emigrarono a Capitan Pastene. La situazione si è poi aggravata. Al punto che stanno bruciando migliaia di ettari di boschi e le fiamme stanno inghiottendo abitazioni, aziende agricole, colture. Dei 23 morti, nessun italiano. "È una catastrofe di cui in Italia non si parla – dice Giacomozzi -. A Puren, il mio paese, le fiamme hanno bruciato un intero quartiere, 120 case, sono morte persone. Mia moglie ed io abbiamo perso la casa che utilizzavamo quando, ogni anno, ritorniamo in Cile. Tutte le nostre cose ora sono cenere. É così anche la parte di abitazione di mio suocero. A mia madre è bruciata l’intera campagna, la casa è salva". Il sacerdote don Juan Leonelli, con radici a Missano di Zocca, nei giorni scorsi ha inviato questo messaggio: "Abbiamo tanti incendi a Puren, che è vicino a Capitan Pastene, Lumaco e Chanco. A quest’ora, a Chanco, a casa dei miei, sono a rischio. I boschi intorno sono tutti bruciati". E l’altro ieri è seguito un secondo messaggio: "Sono riusciti a fermare il fuoco davanti a casa, grazie a Dio". Le causa degli incendi è attribuita al gran caldo. Si registrano temperature sopra i 40 gradi.

La forestazione è la principale risorsa economica del territorio, vasto, poco popolato e povero. Molte persone hanno abbandonato le proprie case e si parla di istituire il coprifuoco. La solidarietà non si è fatta attendere. Aiuti stanno arrivando specialmente da Argentina, Brasile e Messico. Anche a Pavullo, che come Zocca è gemellata con Capitan Pastene, si stanno organizzando aiuti. Mario Parenti, referente dell’Associazione ‘Antonio Parenti un piccolo grande uomo’, è in contatto con i nostri Frignanesi in Cile per capire le loro necessità. Con queste terre lontane hanno legami anche con Guiglia, gemellata con Puren, e Spilamberto e Vignola gemellate con Angol.

Walter Bellisi