"Incentivare ciclabili e zone 30 per tutelare ciclisti e pedoni"

Ok a un ordine del giorno proposto da Paola Aime "Dobbiamo andare tutti più adagio"

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Incentivare la mobilità sostenibile, accelerando i tempi di realizzazione delle piste ciclabili cittadine e di collegamento con le frazioni, rispetto a quanto già previsto dal Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), e dando priorità all’attuazione delle ’zone 30’ in area urbana per garantire la sicurezza di ciclisti e pedoni e scoraggiare l’utilizzo dell’auto per percorsi molto brevi. Sono questi i due principali inviti all’Amministrazione contenuti nell’ordine del giorno sulla mobilità dolce approvato dal Consiglio comunale su proposta della consigliera Paola Aime (Europa Verde-Verdi).

L’ordine del giorno proposto dalla consigliera Aime, che ha sottolineato la necessità "di andare tutti più adagio, perché questo cambia la relazione tra automobilista, pedone e ciclista e garantisce più sicurezza e pari dignità per tutti", mette l’accento, in particolare, sulle azioni da realizzare in coerenza con quanto previsto dal Pums per quanto riguarda, soprattutto, la sicurezza dei ciclisti con interventi che aumentino la visibilità delle piste e rendano più sicura l’uscita delle vetture dai parcheggi che affiancano piste e corsie ciclabili. Invita, inoltre, a incentivare l’utilizzo della bicicletta, in particolare nei tragitti casa-scuola e casa-lavoro, anche con campagne di promozione, a proseguire nella realizzazione delle zone quiete e nella pedonalizzazione del centro storico prevista dal Pums, a consolidare i controlli della Polizia locale in particolare sulla velocità e sul rispetto delle zone 30. Giovanni Bertoldi (Lega) ha detto che le zone 30 "generalizzate sono contrarie al Codice della strada oltre ad aumentare l’inquinamento, creando congestioni nel traffico, e a far perdere tempo alle persone. Le zone 30 – ha aggiunto – devono essere riservate al centro storico, alle strade in prossimità delle scuole, a determinate aree residenziali". Barbara Moretti ha affermato che a Modena "manca ancora una cultura della bici e le promesse del Pums non sono state realizzate: le ciclabili non sono collegate e, per parcheggiare, in molti punti le auto devono attraversarle, con grave rischio per i ciclisti, manca la segnaletica. Non limitiamoci a tracciare linee gialle, connettiamo l’esistente". Stefano Prampolini ha ricordato "il gran numero di comportamenti scorretti che tutti adottano, che siano pedoni, ciclisti o automobilisti, dovuti a disattenzioni, errori o anche vere e proprie violazioni volontarie. Manca il controllo sulle strade da parte della Polizia locale, la presenza dei vigili non si vede e questo aumenta i comportamenti scorretti".