ROBERTO GRIMALDI
Cronaca

"La camera blindata del nostro furgone ha retto alle raffiche di mitra e all’esplosivo"

La ditta Battistolli che si occupava del trasporto: "I nostri standard di sicurezza sono più elevati di quanto richieda la legge"

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di Roberto Grimaldi

Erano tre le guardia giurate (in gergo gpg, guardia particolare giurata) a bordo del furgone blindato assalito dal commando di rapinatori sull’autostrada A1. E hanno fatto quello che da protocollo viene loro detto di fare: in caso di tentata rapina, soprattutto se a mano armata, ci si limita a resistere: si attivano gli allarmi e si resta all’interno del furgone in attesa delle forze dell’ordine.

Questo gli assalitori lo sanno molto bene. Sanno che, mel momento in cui vengono visti dagli agenti di sicurezza, viene attivato l’allarme. La localizzazione satellitare dice alle forze dell’ordine, in tempo reale, dove si trova il furgone. In termini di tempo, questo vuol dire che nel giro di venti minuti arriverà un mezzo della polizia o dei carabinieri. I rapinatori quindi, agiscono cronometro alla mano: sanno benissimo che hanno venti minuti di tempo per forzare la camera blindata. Se passano i minuti e il tentativo non riesce, occorre fuggire, possibilmente coprendosi la via di fuga esattaamente come hanno fatto gli assalitori sull’A1, incendiando mezzi, seminando chiodi o costringendo autisti di passaggio a mettere il proprio Tir di traverso sulla strada.

Lunedì sera, a parte la paura, il lieto fine c’è stato: nessun ferito, nessun bottino per i rapinatori, nonostante il tentativo dei rapinatori di far saltare la cassaforte con l’ esplosivo dopo aver sparato con il mitra. Tutto questo anche se Filippo Lo Giudice, segretario regionale Emilia-Romagna dell’Ugl Sicurezza Civile, un sindacato delle guardie giurate, parla di necessità di rivedere le regole di sicurezza: "Il furgone portavalori della ditta Gruppo Battistolli stava raggiungendo la sua destinazione senza mezzo di scorta, come accadeva fino all’anno scorso. E questo ha convinto i banditi a programmare l’assalto pensando di avere gioco facile. Nell’agguato poteva scapparci il morto".

Non è d’accordo la direzione del Gruppo Battistolli, che di mestiere si occupa di trasporti di portavalori: " I requisiti di sicurezza dei nostri furgoni, più elevati rispetto a ciò che chiede la norma, hanno consentito alle guardie giurate di uscirne illese. L’azienda – recita una nota – da sempre attenta alla tutela delle guardie, ha preteso requisiti di protezione degli abitacoli di altissimo livello con protezione per fucile mitragliatore AK47 (la norma richiede semplicemente calibro 9). Nonostante l’uso dell’esplosivo l’abitacolo ha retto perfettamente senza deformarsi e le guardie giurate quindi sono rimaste illese. La scorta – prosegue la nota – in questo caso non era necessaria perchè il massimale era di molto inferiore al limite oltre il quale è stabilito per legge che debba esssere usato un mezzo d’appoggio, e non sarebbe stata di sicuro un requisito che avrebbe fatto desistere i criminali. I contatti e le comunicazioni preventive circa i nostri percorsi vengono sempre trasmesse alle Questure ed esiste un collegamento privilegiato con i vari gabinetti degli uffici competenti e COA autostradali".