
La presentazione del Memoria Festival che si è tenuta ieri a Mirandola
Mirandola, la città di Pico, vede nel ’Memoria Festival’ un segno distintivo, "uno spazio di confronto, cultura e riflessione aperto a tutti", ha sottolineato ieri mattina il sindaco Letizia Budri, durante la presentazione in sala consiliare. Arrivato alla decima edizione, il festival "è un’opportunità per la crescita culturale e sociale del nostro territorio", ha aggiunto l’assessore alla cultura Marina Marchi. Il ’Memoria Festival’ nasce proprio "come un grande sforzo corale di tutta la città e di tutti i mirandolesi", rimarca Maria Paola Bergomi, presidente del Consorzio del Memoria Festival. La kermesse di giugno, divenuta annuale, ha un impatto positivo sulla città, movimenta l’economia, genera un indotto considerevole che – assicurano gli organizzatori – ben ripaga l’investimento economico di 200mila euro. "È certamente una cifra importante, ma se la rapportiamo all’altissima qualità della proposta vediamo come in realtà il festival costi meno di quanto si potrebbe immaginare", fanno notare i responsabili. Peraltro tutte le iniziative sono a ingresso gratuito. Fra i principali finanziatori del Memoria Festival ci sono la Fondazione Cassa di risparmio di Mirandola, la Regione, il Ministero della cultura (che quest’anno ha stanziato 50mila euro): il Comune mette a disposizione strutture e personale, poi è fondamentale l’impegno di 120 volontari. E proprio prendendo spunto dal tema dei costi, Cosimo Quarta, direttore della Fondazione Cassa di Mirandola, ha preso l’occasione per lanciare una bordata verso il Festival Filosofia: "Qualche anno fa chiedemmo di entrare nel festival, insieme a Modena, Carpi e Sassuolo: a nostro parere, Mirandola, città di Pico, lo meritava. Ma fummo esclusi – ha detto –. Allora dal Festival Filosofia ci vennero chiesti 200mila euro per fare soltanto mezza giornata a Mirandola. Oggi con la stessa cifra organizziamo l’intero Memoria Festival". Parole pepate a cui i responsabili del Festival Filosofia hanno preferito non replicare.
s.m.