
’La Dama di Picche’, tra sete di potere e fortuna
di Stefano Marchetti
Tre carte: il tre, il sette e l’asso. Qual è la carta della fortuna, della ricchezza, del potere? Ne ’La Dama di Picche’ Aleksandr Puškin raccontò, in forma di racconto, quasi di favola, gli eterni vizi umani dell’avidità, dell’indifferenza, della mancanza di scrupoli. Hermann, un giovane ufficiale cerca di carpire a un’anziana Contessa il segreto per vincere al gioco: lei morirà ma gli comparirà in sogno rivelandogli il mistero. Ma l’ultima giocata, per lui, sarà fatale. Modest Ciajkovskij ne fece il libretto di un’opera, con le musiche del celebre fratello Petr (Mirella Freni ne è stata un’interprete straordinaria), e la storia – romantica e truce, passionale e disperata – continua a ispirare la fantasia dei protagonisti della scena contemporanea, come Anželika Cholina, ammirata coreografa lituana, che con la sua compagnia ACH Dance Theatre ha realizzato il balletto che vedremo in scena oggi pomeriggio alle 17.30 al teatro Comunale Pavarotti Freni.
Da diversi anni Anželika Cholina ha avviato una serie di balletti narrativi ispirati alla grande narrativa, soprattutto russa: ha esplorato ’Onegin’, ’L’idiota’ (presentato due anni fa anche a Modena), ’Otello’ e ’Anna Karenina’. La sua compagnia è considerata fra le principali realtà europee di teatro danza. In ogni lavoro, Anželika vede un senso, una morale. Ne ’La Dama di Picche’, al centro c’è la sete di successo che si scontra con il ruolo della sorte, sempre capricciosa. "Il destino di Hermann è nelle mani di una romanticizzata fortuna accidentale – sottolinea la coreografa –. La Contessa è un personaggio mistico, allo stesso tempo vittima e potere nel gioco di Hermann, ma alla fine sarà lui stesso a diventare la vittima del meccanismo da lui elaborato. False aspettative, brame di poter raggiungere un immediato successo, sete di felicità, una fiducia esagerata nel ruolo della fortuna hanno fatto del gioco d’azzardo una pratica molto rischiosa per le nuove generazioni".
Lo spettacolo è intessuto su musiche di Ciajkovskij, Rachmaninov e Prokofiev. Fra gli interpreti, Jonas Laucius (Hermann), Beata Molyté (la Contessa), Olesia Shaytanova (sua nipote Lisa). Le scene sono firmate da Marijus Jacovskis, i costumi da Olga Filatova Kontrimiené.