La lite finisce in tragedia

Un 68enne prova ad ammazzare moglie e suocero, poi il suicidio

La lite finisce in tragedia

La lite finisce in tragedia

di Valentina Reggiani

Quando i soccorritori sono entrati in casa si sono trovati dinanzi una scena agghiacciante, di quelle che ci si augura di vedere soltanto nei film del terrore. Il sangue era ovunque sul pavimento e, stesi a terra c’erano padre e figlia entrambi agonizzanti. E’ stata scritta un’altra pagina nera nelle cronache della nostra città; un’altra pagina che racconta la sofferenza di una famiglia, le incomprensioni, i malumori che sono sfociati all’improvviso nella tragedia più grande nonostante all’esterno emergessero soltanto timidi sorrisi e silenzio. Siamo a Soliera, in una zona residenziale, in via Marconi. E’ qui che nella tarda mattinata di ieri un marito e padre di famiglia ha massacrato a colpi di martello e altri oggetti contundenti, ’raccattati’ sui mobili di casa la moglie e l’anziano padre della donna. Probabilmente credendo di averli uccisi l’uomo, Paolo Soncin, 68 anni, si è recato nella vicina rimessa e si è tolto la vita. Sono circa le 12 quando alcuni vicini di casa odono urla disperate: è la moglie, 67 anni, che chiede aiuto. Sul posto arrivano immediatamente i carabinieri, avvisati dai residenti e a ruota i sanitari del 118 con ambulanza e automedica. A terra, in un lago di sangue in camera da letto trovano un 85enne, il padre della donna, e poco distante la figlia appunto, a sua volta ferita gravemente. Non c’è tempo da perdere: i sanitari intubano l’anziano, stabilizzano la donna, ancora semicosciente e i feriti vengono trasportati d’urgenza a Baggiovara dove ora si trovano ricoverati in rianimazione. Nelle prossime ore la 67enne dovrebbe essere sottoposta ad un delicato intervento.

Nel frattempo i carabinieri di Soliera, insieme al nucleo investigativo di Modena e alla scientifica iniziano a ricostruire la dinamica di quanto accaduto: ai loro occhi, infatti, appare una vera e propria mattanza e qualche istante dopo trovano il corpo senza vita di Soncin all’interno di una rimessa situata all’esterno dell’abitazione. Sul posto arriva anche il pm di turno, dottoressa Bombana.

Le vittime hanno riportato numerosi traumi al capo, inferti a quanto pare, con diversi oggetti: un martello e forse anche coltelli trovati a terra, in cucina, in un lago di sangue. E’ proprio in cucina che la lite furibonda tra l’uomo e le vittime avrebbe avuto inizio, in una cucina dove la tavola era ancora apparecchiata – poiché di lì a poco i coniugi e l’anziano avrebbero dovuto consumare il pranzo insieme – e dove, a poca distanza dai segni di una violenta collutazione, erano sparpagliati i giochi dei nipotini. Impossibile stabilire al momento il movente dell’ennesima tragedia familiare: pare che tra i coniugi ma anche tra Paolo Soncin e il suocero i rapporti fossero ‘corrosi’ da tempo. In base ai primi riscontri è emerso come nella famiglia da mesi le liti fossero continue a causa di incomprensioni anche legate alla presenza dell’anziano sotto lo stesso tetto. Ma non vi sarebbe stato nulla di così ‘importante’ da far presagire un gesto così terrificante ed estremo. Un gesto d’impeto che ha gettato nella disperazione un’intera famiglia. Ora padre e figlia lottano per restare aggrappati alla vita mentre i parenti, tra cui le due figlie della coppia, sono precipitati nel dolore più straziante.