MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

"La mia Cassandra attraversa varie epoche"

Elisabetta Pozzi da stasera al teatro delle Passioni: "Dal cavallo di Troia all’incidente di Fukushima, l’arroganza dell’umanità porta alla distruzione"

Elisabetta Pozzi, tra le maggiori artiste della scena italiana

Elisabetta Pozzi, tra le maggiori artiste della scena italiana

E’ una drammaturgia originale, che si ispira sia ai testi antichi che a quelli più moderni, quella che Elisabetta Pozzi, tra le maggiori artiste della scena italiana, porta in scena, da stasera a domenica al Teatro delle Passioni di Modena. Con ‘Cassandra o dell’inganno’, di cui la Pozzi cura anche la regia e ne è interprete, l’attrice rilegge il mito della sacerdotessa, figlia di Priamo e di Ecuba, cui Apollo ha dato il dono di prevedere il futuro e, insieme, la condanna di non essere creduta, accompagnata da una partitura musicale e sonora raffinata, creata dal compositore Daniele D’Angelo (suo marito), quale filo rosso che attraversa lo spettacolo intrecciandosi alle parole alte e attualissime di Cassandra.

Elisabetta, perché ha scelto proprio Cassandra?"Da molti anni lavoro intorno ai grandi temi e archetipi dell’antichità: Elektra di Hoffmannsthal, Medea, Ippolito ed Ecuba di Euripide, Elena e Fedra di Ghiannis Ritsos, sono alcuni dei testi con cui mi sono confrontata nel tempo. Tra i personaggi più frequentati in questo lungo dialogo con le radici del teatro occidentale c’è Cassandra, al centro di numerosi studi e spettacoli di cui questo ‘Cassandra o dell’inganno’ è l’ultima tappa. Importante in questa direzione è stata la collaborazione con Massimo Fini: ho letto molti dei suoi testi e ho voluto approfondire le tematiche".

Come è nato lo spettacolo?"La ‘mia’ Cassandra compie 14 anni: tutto parte dall’esperienza di mio marito e mia, legata all’incidente nucleare di Fukushima Dai-ichi, del 2011. Il Giappone è sempre stato per noi occidentali il punto di riferimento dell’alta tecnologia, erano i più esperti, creavano energia con il nucleare. Ci siamo sempre fidati. E invece, è accaduto un disastro epocale e ho visto questa nazione, altera, coraggiosa, all’avanguardia, piegata su se stessa e costretta a valutare gli errori umani (non avere tenuto conto della natura). Nel mito Cassandra è la profetessa inascoltata, vede, sente capisce, aveva visto il falso dono nel cavallo di Troia, ma nessuno l’ha ascoltata. Ho messo questi e altri eventi della storia dell’umanità a confronto e ho percepito l’arroganza, la perdita del senso della misura dell’uomo che non capisce che sta oltrepassando il limite, portando alla distruzione di una intera civiltà".

Una Cassandra inedita…"Partendo dalle tragedie di Eschilo e Euripide, compio un percorso intorno alla profetessa troiana, raccogliendo liberamente suggestioni e riletture da grandi testi e autori di ogni tempo, da Seneca a Christa Wolf, da Omero a Ghiannis Ritsos, fino a Wislawa Szymborska e Pier Paolo Pasolini. In questi 14 anni il testo è cambiato, anche a livello strutturale, infatti adesso sono sola in scena, una Cassandra che ha viaggiato nel tempo".