La nostra Modena è sempre bella

Modena è sempre bella e specialmente adesso tutta rifatta, con tante case colorate di nuovo e tanti eventi: Modena città di motori con belle macchine vecchie e nuove; ho visto anche la mia prima Fiat millecento 103, con nostalgia. La beatificazione di don Lenzini, ucciso da dei vigliacchi, con la piazza Grande gremita di gente quasi come per le processioni del Corpus Domini di quando ero un bambino. Ovviamente ho anche dei rimpianti di quel tempo lontano, tante piccole cose che mi vengono in mente, forse è il profumo dei tigli che mi avvolge, mi fa ricordare. Vedo il parco dove andavo con i miei amici a giocare, dove spesso ci rincorreva il guardiano delle aiuole, perché giocavamo a calcio e se ci prendeva, ci dava dei cucchi in testa che sono una specie di pugni, ma con fuori il dito medio e facevano molto male. Ma, mai dirlo in casa altrimenti mio padre avrebbe detto: ’l’ha fat bein!’. Più o meno come i genitori di oggi! Poi ho ricordi anche al Giardino Pubblico, sulle macchinine di latta a pedali, o a guardare il leone Ras o il laghetto con i cigni e qui mi viene in mente Zucconi, col suo monologo ’La sgnora Isòta’: ’Lovigino non andare a spoltiare in tel laghèto’, era bravissimo a recitarlo e tutti si divertivano. Era un grande modenese, come Urbini e Marenzi. Personaggi di un mondo passato che avevano resa grande Modena. Cito quelli che ho conosciuto e navigo sempre in quel periodo di sogni lontano. L’università, le matricole, Marenzi eterno duca, Bebe Casali, Brill, il Tappo e Kociss. Anziani cattivi ma non troppo, che andavano a caccia di matricole ma anche a portare aiuti durante l’alluvione del Po o alla Primavera di Praga o anche a raccogliere le fragole in Inghilterra e pensare, che oggi, qui non trovano nessuno che vada a raccogliere i duroni o a lavorare nei bar. ’Cosa! mio figlio lavorare al sabato! Dai, prendi 50 euro e vai a fare la movida!’. E dicono che c’è disoccupazione!

Beppe Zagaglia