La telefonata di Vaira, poi quella di Rivetti. Bianco paga per tutti e fa le valigie

L’esonero poco dopo la mezzanotte. Ieri mattina il tecnico ha preso l’ultimo caffé al bar Stadio. Poi il colloquio in sede e la partenza

La telefonata di Vaira, poi quella di Rivetti. Bianco paga per tutti e fa le valigie

La telefonata di Vaira, poi quella di Rivetti. Bianco paga per tutti e fa le valigie

Il triplice fischio di Perenzoni che sancisce la sconfitta casalinga dei canarini contro il Catanzaro, la contestazione della curva Montagnani e di buona parte dello stadio Braglia, la prima conferenza stampa dopo il silenzio stampa di Terni, l’uscita dallo stadio per recarsi verso casa. Una cronaca scarna ed essenziale per descrivere quelle che sono state le ultime ore di Paolo Bianco da allenatore del Modena. L’ormai ex mister gialloblu infatti veniva raggiunto, presumibilmente poco dopo la mezzanotte, da due telefonate in sequenza: la prima del direttore sportivo Davide Vaira, che gli comunicava la decisione della società di sollevarlo dall’incarico, la seconda del presidente Carlo Rivetti, che immaginiamo abbia usato qualcosa in più delle consuete frasi di circostanza. Ma tant’è.

Facile pensare ad una notte piuttosto amara del mister, che ha chiuso la sua parentesi modenese con cinque giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato, un finale che, soltanto tre mesi fa, mai si sarebbe immaginato. Ma le leggi del calcio, si sa, sono crudeli, ed alla fine anche in questa storia il primo a pagare è sempre l’allenatore. La notizia dell’esonero ha cominciato a girare, già nelle primissime ore della giornata di ieri, con il consueto tam tam dei social. I primi ad avere in qualche modo l’ufficialità della cosa sono stati i gestori del bar Stadio, dove Bianco aveva la consuetudine del caffè quotidiano la mattina presto, prima di recarsi con i suoi collaboratori nell’ufficio che aveva in sede. E anche ieri il tecnico non ha rinunciato al rito quotidiano, questa volta l’ultimo, in un’atmosfera certamente malinconica, per andare a salutare chi ogni giorno gli serviva la prima tazzina bollente della giornata. Poi un’oretta abbondante allo stadio per un incontro con Davide Vaira, e la partenza con destinazione Treviso dove vive con la famiglia. L’ufficialità del suo esonero è arrivata attorno alle 10 con un comunicato della società, uno di quei comunicati ‘standard’ in cui si annuncia l’interruzione del rapporto e si ringrazia per il lavoro svolto. Si volta pagina.

Sui tavolini del bar Stadio, proprio di fronte al Braglia, un gruppo di tifosi davanti a una sede che fa fuori non pareva vivere ore complicate chiedeva lumi sul prossimo allenatore ai pochi cronisti presenti in tarda mattinata. Una cronaca degli avvenimenti già vista in passato, qui come altrove, nella quale sono cambiati solo i protagonisti. Rimane il vecchio Modena, che ora dovrà cercare in primo luogo il mantenimento della categoria in questo mese che manca alla fine dei giochi. Ripartendo dai trentanove punti che Paolo Bianco ha lasciato in eredità al suo successore. Quelli rimangono.

Alessandro Bedoni