La Terracielo Funeral Home di Gianni Gibellini apre oggi a Vignola

L’imprenditore: "Come nelle sedi di Modena, Carpi e Mirandola, la dignità del defunto e il confort per i familiari sono la priorità"

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Sarà inaugurata ufficialmente oggi a Vignola, alla presenza delle autorità cittadine, la nuova casa funeraria Terracielo Funeral Home, che segue il modello di quelle già esistenti a Modena, Mirandola e Carpi. Situata in via Di Mezzo 441, il nuovo immobile si estende su due piani per complessivi 2.000 metri quadrati e ha richiesto un investimento di 3,8 milioni di euro. Al suo interno, sono presenti sei sale del commiato: Sala della Fioritura, Sala della Rocca, Sala del Fiume, Sala del Barozzi, Sala dei Ciliegi, Sala della Vigna e Sala Terracielo. In quest’ultima, arredata tra l’altro con preziose sculture lignee provenienti dalle botteghe dei maestri intagliatori di Ortisei, potranno pure essere celebrate esequie funebri, anche se per il vero e proprio funerale religioso secondo il rito cattolico si andrà in chiesa. Il regista di questa novità per Vignola e per il territorio circostante è un vero e proprio veterano del settore da 54 anni: Gianni Gibellini, amministratore delegato e socio di Cofim S.p.A.. Anche l’obiettivo non cambia: "Terracielo, a Vignola come a Modena, Carpi e Mirandola – spiega Gibellini - nasce per offrire a tutti, secondo i mezzi di ciascuno, la possibilità di esaudire le esigenze concrete che si presentano in occasione di un lutto". Tante sono le suggestioni che sono andate a comporre questa nuova casa funeraria. "Innanzitutto – continua Gibellini – il rispetto per la salma e la sua dignità deve sempre essere messo al primo posto".

Non a caso, sono stati ricavati spazi adeguati a temperatura controllata. Anche nelle sale del commiato, in cui parenti e amici possono salutare il defunto, c’è un sistema di ricambio d’aria continuo e di climatizzazione. Molto ampia la scelta delle essenze delle bare, per rispettare tutte le tasche: dal larice (la più economica) all’acero sbiancato (la stessa scelta per Luciano Pavarotti), passando per l’abete e altri legni ancora. Molto ampie sono pure le possibilità offerte per le cremazioni, "che oggi – spiega Gibellini – rappresentano il 73% dei nostri funerali. Sono cresciute tantissimo negli ultimi anni, se si pensa che nel 2004 eravamo al 38%". L’urna funeraria, infatti, può essere inserita anche in un vero e proprio quadro da appendere a una parete, magari con un ritratto del caro estinto o con il soggetto desiderato. All’interno della Funeral Home, inoltre, una studiata atmosfera che invita alla meditazione e perfino una cascata verticale, ispirata a una analoga dell’aeroporto di Dubai.

m. ped.