DAVIDE SETTI
Cronaca

L’addio commosso a ’Garga’. E gli amici fanno l’ultimo gol

Nonantola, oltre 600 persone alla Pieve hanno preso parte al funerale del calciatore morto per malore

. gemello Carmine realizza il gol davanti alla bara di Antonio Gargano, l’attaccante 45enne morto improvvisamente

. gemello Carmine realizza il gol davanti alla bara di Antonio Gargano, l’attaccante 45enne morto improvvisamente

Il suo ultimo gol Antonio Gargano lo ha realizzato davanti a un pubblico infinito, che da venerdì sera, quando è stato recitato il rosario nell’Abbazia di Nonantola, fino a ieri mattina, quando si sono svolti i funerali presso La Pieve nonantolana, non hanno mai smesso di dare un segno di affetto al gemello Carmine. La morte per un malore del 45enne attaccante ha lasciato attonita un’intera provincia ed erano oltre 600 ieri per dargli l’ultimo addio, alcuni arrivati anche in aereo. Tanti i momenti toccanti della cerimonia, come l’ultimo gol segnato da Carmine e dagli amici più cari – gli ex compagni di squadra ai tempi del Castelfranco Vincenzo Conte e Beppe Tammaro con l’amico Riccardo Guidetti – che si sono passati la palla facendola arrivare alla bara posizionata al centro del piazzale, con un commosso applauso del pubblico. E poi la lunga lettera letta da Carmine per il fratello durante la cerimonia. "Ciao Garga – le sue parole - tu eri vulcanico e zuccone, ma non in senso negativo, semplicemente non me la volevi dare la soddisfazione. Questo ci ha portato a tantissime litigate, ma ogni volta era motivo di crescita e di confronto. La vita, quasi da subito, ci ha messo a dura prova e siam diventati uno il bastone dell’altro. Sin da che ho memoria il calcio è sempre stata la nostra passione più grande. Abbiam raggiunto tantissimi obbiettivi. Tu intanto hai raccolto la passione della mamma ed era già tutto pronto per realizzare il tuo nuovo sogno, il tuo home food con il tuo motto "Chiudete gli occhi, da destra a sinistra, Pasta fresca Gargano, la cucina di zia Pina". L’amicizia certamente per te era il valore più grande. Vulcanico lo eri anche in mezzo al campo, ma comunque a fine gara una birra coi compagni, con gli amici, coi fratelli era d’obbligo. E di bene ne hai seminato. Potessi solo vedere quante persone, quanti amici, compagni o avversari ci sono stati in questi giorni. Un flusso continuo di gesti e di ricordi per la persona di gran cuore che eri. Sono certo che lassù avrai ritrovato il nostro ’comandante’ Jovi. Con lui la nostra casa ha preso vita, chiunque era benvoluto e questo ha messo le basi per il nostro orgoglio, la nostra Garga’s Island. Adesso che sei vicino a mamma e papà spero davvero che siano orgogliosi di quello che abbiamo fatto e degli uomini che siamo diventati. Ti ho sempre voluto bene e sempre te ne vorrò. Ora insieme a mamma e papà vegliate su di me".

Davide Setti