Ladro nel bar a Modena, i proprietari: "Aveva rubato l’incasso"

L’uomo si era introdotto al bar Dolcecorrao in via Parenti forzando la porta Il titolare: "Ho sentito dei rumori e ho subito chiamato la polizia"

Giuseppe Corrao e Daniele Poli

Giuseppe Corrao e Daniele Poli

Modena, 31 luglio 2022 - Si è ‘accucciato’ dietro le casse nel tentativo di passare inosservato ma lo hanno ‘notato’ prima i titolari dell’esercizio e, subito dopo, la polizia. E’ stato arrestato per tentato furto aggravato un 27enne marocchino che, all’alba di venerdì è entrato all’interno del bar Dolcecorrao Cafè, di via Parenti, dopo aver forzato la porta per poi svuotare la cassa.

E’ stato appunto il proprietario, Giuseppe Corrao ad udire strani rumori dal retro del locale e, pensando si trattasse del socio, si è diretto tranquillamente verso il bancone ma, quando ha visto che il socio gli stava telefonando per avvisarlo che sarebbe arrivato in ritardo, ha capito che nel locale c’era qualcun’altro. Dopo aver individuato la sagoma sospetta, Corrao ha dato l’allarme e subito sul posto sono arrivate le volanti. Gli agenti hanno notato come la porta di servizio fosse stata forzata, per poi sorprendere il 27enne accovacciato dietro il bancone della cassa.

Il giovane ha tentato di fuggire ma è stato bloccato e arrestato: addosso aveva 320 euro in monete, ancora contenute nei blister e banconote di vario taglio, accartocciate in tasca.

"Stavo cucinando nel laboratorio del bar – spiega Giuseppe Corrao – quando ho sentito degli strani rumori all’interno del locale. Pensavo fosse il mio socio, Daniele Poli ma subito dopo mi è arrivata la sua chiamata: mi avvisava che sarebbe arrivato in ritardo. Poco prima avevo aperto la porta del retro, che risultava aperta e con la maniglia sfilata. A quel punto – spiega il titolare – mi è sorto il dubbio e sono andato in cucina. Ho notato subito una banconota da 20 euro a terra e ho capito che qualcosa era successo. Mi sono avvicinato e ho visto lui, il ladro. Ho iniziato a rincorrerlo ma, nel frattempo, mentre il giovane si dirigeva verso il bagno ho chiamato la polizia che poco dopo è arrivata sul posto".

Gli agenti hanno riconsegnato ai titolari la refurtiva e il giovane marocchino, clandestino, ieri mattina è stato processato per direttissima. Nei suoi confronti è stato disposto l’obbligo di firma. Nell’ambito della direttissima il giovane è stato condannato contestualmente, con rito abbreviato, a sei mesi di reclusione.