Un manifesto con le proposte per costruire un’Italia a misura di 4,4 milioni di artigiani e piccole imprese che danno lavoro a 10,8 milioni di addetti. Lo ha inviato Confartigianato Lapam a tutte le forze politiche per sollecitare un impegno concreto a rimuovere gli ostacoli che bloccano gli imprenditori e a creare le condizioni per la ripresa economica. "A chi si candida a guidare il paese – sottolinea il presidente Lapam Confartigianato Gilberto Luppi – chiediamo un patto di fiducia per realizzare, davvero, le riforme irrinunciabili per lo sviluppo. Chiediamo di porre l’artigianato e le micro e piccole imprese, che rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 64% degli occupati, al centro degli interventi per rilanciare la competitività e di riorientare l’attenzione su coloro che hanno dimostrato di saper creare occupazione, benessere economico, coesione sociale". Nell’agenda delle priorità indicata da Confartigianato Lapam spicca la richiesta di un fisco semplice e leggero, visto che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona. Da riformare all’insegna dell’efficienza anche la macchina burocratica, poiché oggi l’Italia è al 24° posto nell’Ue per la qualità dei servizi pubblici e soltanto il 28% delle amministrazioni locali gestisce completamente pratiche on line. ‘Lavoro di qualità’ è un altro dei punti del manifesto con il quale Confartigianato Lapam dice no al salario minimo legale e sì al lavoro di cittadinanza, chiede di ridurre il cuneo fiscale e contributivo sul lavoro, che in Italia pesa il 46,5%, contro una media Ue del 41,7%, e di potenziare la formazione tecnica e professionale e l’apprendistato per agevolare il reperimento di manodopera qualificata da parte delle imprese. Per sostenere la competitività delle Pmi, Confartigianato Lapam sollecita anche la riduzione dei costi di elettricità e gas, aumentati del 108% nell’ultimo anno, fissando un tetto europeo al prezzo del gas, attuando una riforma strutturale della bolletta che escluda gli oneri di sistema impropri pagati dai piccoli imprenditori e sostenendo gli investimenti in energie rinnovabili, in particolare per la creazione di comunità energetiche e per iniziative di autoproduzione. Sul fronte della sostenibilità ambientale, che, sottolinea Luppi, "ci sta molto a cuore, una delle richieste prioritarie riguarda il mantenimento degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, sciogliendo rapidamente il grave problema dei crediti fiscali incagliati legati ai bonus edilizia".
CronacaLapam ai politici: "Fisco semplice, lavoro di qualità e ambiente"