L’appello della nonna:: "Non mi fanno vedere mio nipote da mesi"

Una decisione assunta dal compagno della figlia.

"Sono stata due volte in punto di morte; non so quanto tempo mi resterà da vivere ma l’unico desiderio che ho è quello di rivedere mio nipote. A causa di una situazione assurda e inspiegabile non lo vedo da luglio scorso: non permettono di vederlo a mia figlia e neppure a me". A lanciare l’appello è una nonna di 74 anni di Montese, Gabriella. L’anziana, infatti, chiede alle istituzioni di far luce sulla situazione che ha ‘travolto’ la sua famiglia e da mesi. "Mi pare di vivere in un film – sottolinea – continuo a chiedermi cosa abbia fatto di male per non poter più vedere mio nipote e, allo stesso tempo, cosa abbia fatto di male mia figlia. Il bimbo mi vuole bene e io lo amo con tutta me stessa: è un bambino speciale". La vicenda ha origine l’estate dello scorso anno, quando la mamma del piccolo viene colta da choc anafilattico al mare. Le sue condizioni – in base a quanto emerge da una denuncia presentata dalla donna – peggiorano per giorni tanto che la stessa, spaventata, si rivolge più volte ai medici. Qualche tempo dopo, a seguito di un abuso di cortisone, legato al timore della giovane mamma di un nuovo choc anafilattico, il compagno – sempre secondo la denuncia – anziché supportarla, l’ha segnalata al Csm. Quello ‘scompenso psicologico’ , infatti, avrebbe convinto l’uomo a portarle via il figlioletto, chiedendo l’intervento degli assistenti sociali e impedendole di incontrarlo. Dopo una sorta di riappacificazione tra la coppia, infatti, a gennaio scorso alla donna sarebbe stato vietato il rientro nell’abitazione familiare ma, soprattutto, di vedere il proprio bambino. Una decisione assunta dal compagno anche nei confronti di tutta la famiglia della mamma di Montese. Le ‘carte’ indicano una sofferenza da parte della 40enne di Montese, legata all’abuso di cortisone e una denuncia per maltrattamenti verso il bimbo, presentata nei suoi confronti dall’ex ma, ad oggi, nessuna decisione del tribunale. "Mi aspettavo che il compagno la aiutasse, non che le proibisse di vedere suo figlio – sottolinea infine la madre della donna, Gabriella – chiedo che qualcuno faccia chiarezza in questa situazione assurda dove, a rimetterci, è soprattutto il bambino. Gli ultimi ricordi belli? Noi, insieme, nell’orto o impegnati a sfornare tigelle".